lutto
Addio a Franco Mandelli, è morto il professore luminare contro la leucemia
Medico, tra i più importanti ematologi italiani, Franco Mandelli aveva fondato nel 1969 l'Ail, l'associazione italiana leucemie, di cui poi era rimasto presidente onorario. E' proprio la sua 'creatura' ad annunciare, stamattina, la morte del 87enne ricercatore, professore emerito all'università La Sapienza di Roma. Nato a Bergamo, Mandelli aveva incentrato tutta la sua attività clinica sulla cura delle leucemie e dei linfomi, in particolare del linfoma di Hodgkin e delle leucemie acute. Dopo gli studi a Parma e l'avvio dell'attività accademica a Roma, Mandelli si era concentrato sullo studio dei tumori del sangue al seguito dell'ematologo Jean Bernard. Pochi anni dopo, decise di aprire il primo day hospital a Roma. Dal 1979 al 2003 ha diretto il centro di Ematologia dell'Università Sapienza, da lui creato. Nel 1982 ha fondato il Ginema, Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell’Adulto. "Ho sempre creduto, fin dai miei inizi, che il vero dottore fosse il medico condotto di un tempo, che doveva occuparsi di tutto anche se non poteva sapere tutto, aiutato in questo dal rapporto d'amore con i propri pazienti. Ecco, è questo il vero dottore, uomo di scienza ma soprattutto di coscienza", è una delle sue frasi che scorrono sul sito dell'Ail che su Facebook ha scritto: "Addio al nostro presidente una vita dedicata alle malattie del sangue e alla solidarietà". Tanti i messaggi di cordoglio arrivati dal mondo scientifico e politico, a partire dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "La sua testimonianza di vita figura a buon diritto fra gli italiani che hanno contribuito a rendere migliore la nostra società - ha detto in una nota - Il suo lungo, costante e prezioso contributo ad assicurare l'esistenza di donne, uomini e bambini del nostro Paese, e non soltanto di esso, si è espresso nel valore della sua ricerca scientifica, continuamente avanzata, nell'insegnamento, nella formazione di tanti medici e ricercatori, nelle numerose iniziative di solidarietà e di promozione della prevenzione delle malattie. Esprimo ai suoi familiari la più grande solidarietà e ai suoi allievi e collaboratori, l'esortazione a proseguirne l'opera con la stessa dedizione e lo stesso impegno", è la conclusione.