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Un tuffo dalla cascata delle Marmore: l'adrenalina del rafting

A un'ora da Roma un'esperienza unica. In canoa giù dal fiume Velino sfidando le rapide

Alessio Buzzelli
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C'è un posto, a meno di un'ora d'auto da Roma, che mozza il fiato per la sua bellezza. Parliamo della cascata più alta d'Europa: la cascata delle Marmore, dove il fiume Velino si tuffa con impressionante violenza nella sottostante valle del Nera, scorrendo fino a valle per oltre tre chilometri. Un posto dove la forza bruta della natura si esprime al suo massimo, che non a caso nel corso dei secoli ha attirato le attenzioni di personaggi come Cicerone, Galileo Galilei, Vittorio Alfieri e Lord Byron. Ma la cascata delle Marmore non è fatta solo per essere ammirata: va anche vissuta. E non c'è modo migliore per farlo che quello di lanciarsi tra le sue rapide e ridiscenderle a tutta velocità a bordo di un gommone. Di fare rafting, insomma. Il «Centro Ratfing Marmore» (che ha appena inaugurato la stagione 2018) è lì proprio per questo, per regalare una giornata indimenticabile ai piedi della cascata a chi vuole, per qualche ora, dimenticare la vita cittadina e immergersi nella natura. E il bello è che per fare rafting non servono abilità straordinarie: è sufficiente indossare casco, muta e salvagente (tutto fornito dall'organizzazione), tenere ben salda la pagaia tra le mani e ascoltare gli insegnamenti dei maestri del centro. Dopo una breve lezione teorica, infatti, sarete pronti a saltare sul gommone e, accompagnati da una guida abilitata - che sarà il vostro «capitano»-lanciarvi giù lungo il fiume, tra rapide, salti e natura selvaggia. La discesa dura circa un'ora, un'ora che sarà difficile da dimenticare. Perché scendere lungo il letto del fiume a bordo del gommone insieme al tuo equipaggio è un'esperienza davvero totale, che racchiude al suo interno, tenendole insieme, altre e varie esperienze. C'è il contatto con la natura selvaggia – un contatto che più diretto non si può - che ti entra dentro non appena percepisci la potenza del fiume scorrere sotto il tuo gommone, tra alberi secolari e suoni primitivi; c'è lo spirito di squadra e la collaborazione tra persone, perché, essendo tutti sulla «stessa barca», durante la discesa è necessario che ciascuno faccia la propria parte in sinergia con gli altri; c'è lo sport, perché, anche se non bisogna essere degli atleti, la navigazione richiede comunque un certo sforzo fisico durante il quale non bisogna risparmiare le energie;c'è, infine, l'adrenalina, perché quando il gommone prenderà velocità e salterà giù da una rapida, state pur certi che un bellissimo brivido salirà lungo la vostra schiena. Ma il «Centro Rafting Marmore» non offre solo la possibilità di «cavalcare» il fiume a bordo di un gommone. Per i più audaci c'è un nuovo modo di vivere il fiume: l'Hydrospeed, un'attività – è proprio il caso di dirlo – totalmente immersiva in cui si scende la corrente dell'acqua attaccati ad una sorta di «bob» in plastica galleggiante che vi permetterà di flottare nelle rapide in assoluta sicurezza. L'Hydrospeed è un'esperienza certamente più adrenalinica rispetto al gommone (e per la quale si ha bisogno di una minima preparazione fisica), ma irrinunciabile per i veri appassionati. Ci sono poi le tante attività per i più piccoli, come il rafting-soft, aperto anche per chi non sa nuotare. Il tutto verrà fotografato e ripreso dai ragazzi dell'organizzazione, i quali a fine giornata vi consegneranno le immagini delle vostre discese. Insomma, con appena un'ora di macchina (il«Centro Rafting Marmore» si trova in località Papigno, a pochi chilometri da Terni) è possibile vivere un'esperienza unica, divertente, adrenalinica, che vi farà riappacificare con quella natura che tanto manca nelle nostre Città. Provare per credere.

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