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Drogato al volante uccise una donna: 7 anni e 8 mesi all'attore Domenico Diele

Davide Di Santo
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Sette anni e otto mesi di carcere. Questa la condanna decisa dal tribunale di Salerno per l'attore Domenico Diele. L'uomo, volto popolare grazie a serie tv come 1992 e 1993, era a processo con rito abbreviato per omicidio stradale aggravato dopo aver investito e ucciso, il 24 giugno dello scorso anno, la 48enne di Salerno Ilaria Dilillo mentre percorreva l'autostrada A2 del Mediterraneo all'altezza dello svincolo di Montecorvino Pugliano, nel Salernitano. L'UDIENZA - Accompagnato dal suo legale di fiducia, il padre della vittima, all'esterno del palazzo di giustizia, non ha rilasciato commenti. L'imputato, invece, non era presente in aula. I suoi legali, Giuseppe Montanara, Guglielmo Marconi e Ivan Nigro, nell'udienza che ha preceduto la sentenza hanno replicato a quanto riportato nelle 150 pagine di perizie del collegio peritale nominato dal gup. I punti nodali riguardano sia i tempi di frenata e, dunque, di reazione dell'attore, sia il suo effettivo stato di alterazione psicofisica al momento dell'incidente. Il pm della procura salernitana, Elena Cosentino, nell'udienza dello scorso 20 febbraio, aveva richiesto che Diele fosse condannato a otto anni di reclusione con l'accusa di omicidio stradale aggravato. I FATTI - Erano circa le 2.00 di sabato 24 giugno. Diele stava rientrando a Roma dopo essere stato al matrimonio di una cugina in Basilicata. Era alla guida di una berlina nera e stava percorrendo la corsia centrale della carreggiata Nord della ex Salerno-Reggio Calabria. Giunto all'altezza dello svincolo di Pontecagnano Sud - Montecorvino Pugliano, avvenne l'impatto con lo scooter condotto da Dilillo. Lo scontro fu violentissimo. La donna, dopo una serata trascorsa con alcune amiche a Battipaglia, mori' sul colpo. Diele, subito dopo l'incidente, fu trovato positivo al test antidroga. Due giorni dopo, il gip del tribunale, Fabio Zunica, in sede di udienza di convalida nella casa circondariale di Salerno-Fuorni, dispose la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. OMICIDIO STRADALE - Il presidente di Onvos - Osservatorio Nazionale Vittime di Omicidio Stradale, l'avvocato Piergiorgio Assumma, ha commentato: "Questa è una delle prima sentenze che applica la legge sull'omicidio stradale entrata in vigore due anni fa e tra le prime che applica, in maniera significativa, le aggravanti dello stato di alterazione da sostanze stupefacenti". "La guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti è una delle cause principali di omicidio stradale. E l'accertamento dello stato di alterazione coattivo ai fini probatori è uno dei punti nodali sui cui si sta battendo Onvsos", spiega Assumma: "Stiamo portando avanti una proposta di riforma del codice di procedura penale affinché siano previsti gli accertamenti coattivi del sangue al fine di cristallizzare scientificamente lo stato di ebbrezza o di alterazione da sostanze stupefacenti, in modo che la prova di tale stato, al momento della commissione del fatto (l'omicidio stradale) sia certa. Questo rappresenta un utile strumento, sia in ottica repressiva, che in ottica di prevenzione".

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