all'ilva di taranto
Giovane operaio muore travolto da una gru
Nuova tragedia sul lavoro, l'ennesima di una settimana nera, questa volta all'interno dell'Ilva di Taranto. Angelo Fuggiano, 28 anni, dipendente della ditta appaltatrice Ferplast, ha perso la vita dopo essere stato travolto da una fune. L'operaio stava lavorando alla manutenzione nella sala argani della gru DM6 al IV sporgente quando, spiegano fonti sindacali, ha ceduto l'ancoraggio di una carrucola che lo ha colpito. "La gru DM6 era ferma da due giorni per attività di manutenzione", hanno reso noto gli amministratori dell'azienda, che hanno espresso "profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia e a tutti i suoi cari". Sul posto sono interventi i vigili del fuoco, il personale sanitario interno e i medici del 118 per cercare di rianimare il giovane. L'azienda ha annunciato di aver avviato "tutte le indagini per poter risalire alle cause dell'evento" e la Procura ha aperto un'inchiesta per accertare le responsabilità. L'incidente è avvenuto mentre nello stabilimento siderurgico era in corso un'assemblea sul futuro dell'azienda. Appena si è diffusa la notizia della tragedia, è esplosa la rabbia di sindacati e lavoratori. Film-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm e Usb hanno proclamato lo sciopero immediato per "richiamare con forza le precarie condizioni in cui vivono i lavoratori delle aziende dell'appalto e dell'indotto Ilva che alle continue tensioni di precarietà, mancanza di stipendi, incertezza sul futuro, aggiungono anche minori condizioni di sicurezza". I sindacati hanno detto no ai vertici dell'azienda che chiedevano l'interruzione dello sciopero per evitare problemi di sicurezza che avrebbero causato la fermata dello stabilimento intero. "Abbiamo ribadito l'assenza di ogni possibilità di prendere in considerazione quanto proposto", hanno spiegato. Dopo un vertice in Prefettura, Fim, Fiom, Uilm nazionali hanno comunicato che in tutti gli stabilimenti del gruppo Ilva "si stanno organizzando 8 ore di sciopero tra oggi e domani" e hanno proclamato "almeno 2 ore di sciopero in tutte le aziende dell'intero settore siderurgico" chiedendo di "promuovere l'istituzione di una raccolta fondi a favore delle vittime sul lavoro attraverso la donazione di un'ora di lavoro". "Serve una mobilitazione di tutto il paese. Non faremo sconti a nessuno finché non avremo più sicurezza nei posti di lavoro", ha dichiarato la segretaria nazionale della Cisl, Annamaria Furlan. "Non ho più parole capaci di raccontare la drammaticità della situazione. Serve un cambio di passo: politica e impresa si assumano responsabilità", ha tuonato il segretario generale della Cgil Susanna Camusso. "E' inaccettabile quanto sta accadendo - ha ricordato Francesca Re David, segretaria generale della Fiom -. I lavoratori metalmeccanici continuano a morire tutti i giorni". "Lotteremo anche per te, un lavoro in cui si perde la vita è una vergogna nazionale", ha ribadito il segretario generale metalmeccanici Fim Cisl, Marco Bentivogli. Fuggiano lascia una moglie e tre figli. "Era nato e cresciuto ai Tamburi, il quartiere di Taranto a ridosso di Ilva. Ha respirato i veleni della fabbrica", ha ricordato il governatore della Puglia Michele Emiliano.