Pamela Mastropietro ora può finalmente riposare
La storia della ragazza uccisa a Macerata metafora di un'Italia diventata il crocevia della criminalità più efferata
La procura di Macerata ha dato alla fine il via alla sepoltura ai poveri resti di Pamela. Non sapremo mai quanto integri o di quante parti mancasse, ma certamente fatto a pezzetti dopo aver subito una feroce violenza che non si è ancora capito se individuale o collettiva. Comunque un'adolescente è stata abusata. Una ragazza che viveva in una comunità terapeutica per giovani con problemi psicologici e tossicodipendenti. Una ragazza che è stata fatta passare dai media come una tossica scoppiata, morta per overdose di fronte ad un ignaro pusher. È una vicenda che, come in tutti i casi di martirio, è servita a testimoniare una verità: una città come Macerata, sottoposta ad una migrazione afro-islamica incontrollata, era diventata il perfetto laboratorio di una condizione drammatica che in realtà si sta estendendo un po' a tutta Italia. Una situazione in cui una tra le mafie internazionali più efferate, quella nigeriana, ha assunto il controllo del territorio in molti segmenti della vita associata... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI