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Pamela Mastropietro ora può finalmente riposare

La storia della ragazza uccisa a Macerata metafora di un'Italia diventata il crocevia della criminalità più efferata

Alessandro Meluzzi
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La procura di Macerata ha dato alla fine il via alla sepoltura ai poveri resti di Pamela. Non sapremo mai quanto integri o di quante parti mancasse, ma certamente fatto a pezzetti dopo aver subito una feroce violenza che non si è ancora capito se individuale o collettiva. Comunque un'adolescente è stata abusata. Una ragazza che viveva in una comunità terapeutica per giovani con problemi psicologici e tossicodipendenti. Una ragazza che è stata fatta passare dai media come una tossica scoppiata, morta per overdose di fronte ad un ignaro pusher. È una vicenda che, come in tutti i casi di martirio, è servita a testimoniare una verità: una città come Macerata, sottoposta ad una migrazione afro-islamica incontrollata, era diventata il perfetto laboratorio di una condizione drammatica che in realtà si sta estendendo un po' a tutta Italia. Una situazione in cui una tra le mafie internazionali più efferate, quella nigeriana, ha assunto il controllo del territorio in molti segmenti della vita associata... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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