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Nel Lazio 10mila inchieste "informatiche"

Nel 2017 sono stati aperti 2000 fascicoli con indagati. Un reato l'ora tra frodi, truffe, furti d'identità. Il pericolo "social"

Andrea Ossino
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Un «leone da tastiera» che insulta il vicino di casa su Facebook. Un hacker capace di violare i server della Lazio rubando due milioni di euro alla società di Lotito dopo essersi inserito nelle comunicazioni relative alla trattativa per l'acquisto del calciatore Stefan De Vrij. I fratelli Occhionero che custodiscono gelosamente password e account delle più alte cariche istituzionali, religiose ed economiche d'Italia. Sono oltre novemila i reati informatici che ogni anno vengono commessi solo nella regione Lazio. È un dato sconcertante. Perché, in media, è come se ogni giorno venissero commessi 24 reati informatici, uno ogni ora. E confrontando i dati del 2016 con quelli del 2017, il risultato sostanzialmente non cambia. I numeri parlano chiaro. Il pool di magistrati capitolini coordinati dal procuratore aggiunto Antonello Racanelli, solo nel 2017 hanno aperto circa 2000fascicoli, mentre nel 2016 il numero si aggirava intorno ai 1750. E si tratta solo dei «noti», ovvero delle indagini in cui sono già stati iscritti nomi e cognomi nel registro degli indagati... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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