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Blitz della polizia francese al centro migranti di Bardonecchia. È bufera: "Italia non è la toilette di Macron"

La polizia di frontiera francese continua i controlli alla stazione di Bardonecchia

La denuncia di una Ong fa scoppiare un caso politico Roma-Parigi

Davide Di Santo
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L'appuntamento tra Italia e Francia per discutere della questione migranti a Bardonecchia doveva essere il 16 aprile, in prefettura a Torino. Ma il caso diplomatico è scoppiato venerdì sera, quando la polizia transalpina ha fatto irruzione nella sede dell'ong Rainbow4Africa che assiste i migranti che cercano di oltrepassare il confine. Dopo le proteste dei volontari e del mondo della politica, la Farnesina si è mossa. Il ministero degli Affari esteri "ha immediatamente chiesto spiegazioni alle autorità francesi". E nel pomeriggio è stato anche convocato l'ambasciatore francese a Roma Christian Masset. Al termine del faccia a faccia la Farnesina ha però emesso una nota durissima: "Quanto avvenuto mette oggettivamente in discussione, con conseguenti e immediati effetti operativi, il concreto funzionamento della sinora eccellente collaborazione frontaliera". Il Viminale, intanto, sta valutando l'opportunità di sospendere le 'incursioni' all'interno di tutto il territorio italiano da parte del personale delle forze di polizia e dei doganieri francesi. Venerdì sera, intorno alle 21, alcuni uomini della dogana francese, armati, sono entrati senza permesso nella sala gestita dal Comune, vicino alla stazione, dove operano i volontari della Rainbow4Africa per dare assistenza ai migranti respinti dalla Francia e quelli che tentano la traversata al confine. Alla sala hanno accesso solo gli operatori e i mediatori culturali di Bardonecchia ma gli agenti francesi sono comunque entrati obbligando un migrante a sottoporsi al test antidroga delle urine. Un esame risultato negativo, come fanno sapere alcuni volontari. A denunciare il blitz è stata la stessa ong lamentando "la grave ingerenza, inaccettabile, all'operato dell'ong e delle istituzioni italiane". "Un presidio sanitario è luogo neutro, rispettato anche nei luoghi di guerra", ha scritto in un post su Facebook. Dopo le prime sollecitazioni della Farnesina, la Francia ha battuto un colpo. Il ministro per i Conti pubblici, Gerald Darmanin, ha diramato una nota in cui Parigi fornisce la sua ricostruzione dei fatti. "Venerdì sera, 30 marzo, intorno alle 19 una squadra della brigata ferroviaria delle dogane francesi di Modane svolgeva controlli sul Tgv Parigi-Milano. Questi agenti in uniforme e identificati come doganieri francesi hanno avuto sospetti che un viaggiatore, di nazionalità nigeriana e residente in Italia, potesse avere stupefacenti in corpo. In applicazione dell'articolo 60 bis del codice delle dogane, gli agenti hanno chiesto alla persona se acconsentiva a un test delle urine per rilevare eventuali stupefacenti, cosa che lui ha accettato per iscritto alle 19.15. Al fine di realizzare questo controllo in condizioni di rispetto della persona - prosegue la nota - gli agenti hanno atteso l'arrivo del treno, in modo da utilizzare il locale adiacente alla stazione di Bardonecchia messo a disposizione della dogana francese in applicazione degli accordi del 1990 del Bureau à contrôles nationaux juxtaposés (BCNJ)". Ma la Farnesina ha prontamente smentito: la Francia sapeva che i locali erano ad uso esclusivo dell'ong. ll Direttore Generale della Farnesina Giuseppe Buccino Grimaldi ha infatti mostrato all'ambasciatore Masset "lo scambio di comunicazioni intervenuto nel corrente mese tra Ferrovie dello Stato italiane e Dogane francesi, da cui emerge chiaramente come queste ultime fossero al corrente che i locali della stazione di Bardonecchia, precedentemente accessibili ai loro agenti, non lo siano più, essendo adesso occupati da una organizzazione non governativa a scopo umanitario. Peraltro, proprio per discutere insieme della questione, i due Paesi avevano deciso di incontrarsi presso la Prefettura di Torino il prossimo 16 aprile a livello tecnico". Immediate le reazioni politiche. Durissimo il leghista Matteo Salvini, secondo cui "Altro che espellere i diplomatici russi, qui bisogna allontanare i diplomatici francesi! Con noi al governo l'Italia rialzerà la testa in Europa, da Macron e Merkel non abbiamo lezioni da prendere; i nostri confini ce li controlleremo noi". Più 'istituzionale' il capo politico M5s per cui "Bene ha fatto la Farnesina a convocare l'ambasciatore francese. Quanto accaduto a Bardonecchia deve essere chiarito completamente in ogni suo aspetto" ha twittato Luigi Di Maio. Per Maurizio Martina "i fatti di Bardonecchia sono gravi. Così di certo non si fa la nuova Europa". Caustico l'ex premier Enrico Letta: "Irruzione polizia francese a Bardonecchia è l'ennesimo errore su questione migranti. Poi in Europa si stupiscono dell'esito elettorale in Italia!".

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