Fabrizio Frizzi, l'addio in Rai. Folla alla camera ardente
In fila a viale Mazzini anche Fiorello, Montezemolo e Insinna
"Non riesco a dormire. Ma non scrivo niente, perché dovrei scrivere tutto. E il tutto, stanotte, preferisco, tenermelo dentro". Sono le parole che l'ex moglie Rita Dalla Chiesa usa nella notte per ricordare, su Facebook, Fabrizio Frizzi, morto a 60 anni tra domenica e lunedì per un'emorragia cerebrale. Per tutto il giorno politici, vip dello spettacolo, giornalisti e personalità dell'economia si sono stretti intorno ai parenti nella camera ardente allestita nella sede Rai di viale Mazzini, dove Frizzi era di casa da 30 anni. Un fiume umano in fila, alcuni dalle prime luci dell'alba, per salutare uno dei volti più noti della tv italiana prima dei funerali, che si terranno domani alle 12, nella Chiesa degli Artisti di piazza del Popolo. "La città gli ha riservato uno splendido saluto", dice Roberto Giachetti, deputato Pd e in corsa alle ultime Comunali di Roma come candidato sindaco. Tutti, dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni a Gianni Letta, al ministro Marianna Madia, a Luca Cordero di Montezemolo, al direttore di Repubblica Mario Calabresi, al presidente del Coni Giovanni Malagò hanno reso omaggio alla salma del conduttore. Cordero di Montezemolo, presidente di Telethon, lo ricorda come testimonial della storica maratona per la ricerca sulle malattie rare, ma non solo: "Devo ringraziare Fabrizio, non solo come Telethon, che è stata la cosa più importante - 10 anni di grande impegno - ma lo devo ringraziare anche perché quando c'era una vittoria della Ferrari era il primo a telefonarmi per farmi i complimenti". Sono arrivati Beppe e Rosario Fiorello, Giancarlo Leone, Tiberio Timperi, Flavio Insinna, Alessandro Haber, Lorenza Lei, Bianca Guaccero, Cristina Parodi, Riccardo Rossi, Stefano d'Orazio (dei Pooh), Giulio Scarpati, Max Giusti, Emilio Carelli, Bruno Vespa, che dice non non avere di lui "nessun ricordo senza sorriso". Tra i politici ci sono anche Walter Veltroni, Maurizio Gasparri e Carla Ruocco. Viene avvistata pure Elisa Isoardi, compagna di Matteo Salvini e conduttrice proprio alla Rai. E ancora: Giancarlo Leone, Andy Luotto, Francesca Fialdini, Marco Liorni, Manuela Aureli, Amedeo Goria, Mario Limongelli (industria discografica indipendente), Andrea Scrosati, Paola Perego, Amadeus, il maestro Pinuccio Pirazzoli, Paolo Belli, Kaspar Capparoni, Enrico Vaime, Sergio Friscia, Michela Miconi, Simona Agnes. Quindi Luca Zingaretti, il produttore Carlo degli Esposti, Riccardo Cucchi, Roberta Lanfranchi, Silvia Salemi, Manuela Villa, Enrico Brignano e Massimo Giletti. "La sua immagine televisiva - ha detto Giletti - era rispondente al suo modo di essere. Non l'ho mai visto nervoso o con atteggiamento sgarbato. Era sempre sereno, tranquillo, aveva una parola buona per tutti. Era un artigiano della tv. Mi ricordava Mike Bongiorno, non lasciava nulla al caso". Max Giusti tiene a far sapere che "era esattamente come sembrava in tv: una persona altruista, generosa, disponibile, educata, piena di valori". Per la gente comune Frizzi era proprio uno di famiglia, ma lo era soprattutto per i colleghi: "Era come un parente per tutti noi" afferma Enrico Brignano. "Molti dicevano che non aveva carattere, ma quando ci fu da andare controccorrente nei confronti dell'azienda lo fece: mi viene in mente l'episodio della finalissima di 'Scommettiamo che?' dopo l'attentato a Falcone. La Rai si impuntò per farla andare in onda. In quell'occasione dimostrò un gran carattere".