indagano i carabinieri
Delitto Alessandro Neri, caccia al killer di Pescara sui social
"Non siate tristi, non piangete la morte di mio figlio. Aiutatemi a trovare il suo assassino". È l’appello di una madre, Laura Lamaletto. Suo figlio Alessandro Neri, 29 anni, scomparso lunedì, è stato ritrovato senza vita dai cani molecolari, grazie alla localizzazione del suo cellulare. Un colpo di pistola al torace, il cappuccio della felpa tirato su, le gambe in acqua e il busto adagiato sugli arbusti della sponda del torrente Vallelunga, alla periferia di Pescara. Le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Pescara proseguono per dare un volto all’assassino. È un omicidio che rivela una dinamica misteriosa. Il cellulare accanto al suo corpo, prima di tutto, è un indizio che permette di ipotizzare, secondo gli inquirenti, un delitto improvvisato, così come lo è l’occultamento del cadavere. E poi, il luogo del ritrovamento non corrisponde alle zone abitualmente frequentate dalla vittima. A tal proposito, non è chiaro se il luogo del ritrovamento coincida, di fatto, con il luogo dell’omicidio. La risposta spetta ai Ris, all’autopsia e alle immagini delle telecamere presenti nelle zone limitrofe. “Ma ce l’hai una madre?”, ha commentato su Facebook Laura Lamaletto, rivolgendosi direttamente al - o ai - killer. Un dialogo senza interlocutore che culmina con un avvertimento: “Maledetto killer, guardati le spalle... comincia la caccia... non c'è posto dove puoi nasconderti”, ha promesso la donna.