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Cisterna, l'ultima telefonata: "Papà, sola con te ho paura"

Gli audio della chiamata del carabiniere killer alla figlia

Silvia Mancinelli
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«Non ti preoccupare, a papà, non ti faccio niente». «Lo so che non mi faresti mai del male, lo so», risponde la ragazzina. «No, mai a papà. Alessia, se mai proviamo a stare insieme, mai sappiamo se stiamo bene o no». «Però da soli no...». «Pure Martina. E mamma, se vuole venire, se vi va. Ci tengo a voi. Non mi sono dimenticato». Nella telefonata del 9 dicembre tra Luigi Capasso e la figlia maggiore, mandata in onda ieri dalla trasmissione «Pomeriggio 5», emerge tutta la paura che la tredicenne provava per il padre. Lui registrava, convinto di dimostrare all'avvocato di essere una vittima, chiuso fuori dalla sua famiglia. E oggi quell'audio sembra invece una terribile profezia, seppur svelata troppo in ritardo. L'appuntato dei carabinieri, che prima di uccidersi ha scritto cinque lettere indirizzate ai fratelli e lasciato assegni per quasi 10mila euro da utilizzare per il funerale suo e delle sue vittime, aveva premeditato tutto. Altro che raptus, altro che blackout. Il quarantatreenne di Secondigliano, riconosciuto idoneo dall'Arma a settembre, ha lasciato precise indicazioni anche per disdire le utenze di luce e gas perché tanto lui, in quella casa, non ci avrebbe più vissuto. Materiale tutto in mano alla Procura e sulla base del quale si potranno accertare tutte le responsabilità. Antonietta, che il marito al telefono chiama «Tonia», risponde con freddezza. È una donna provata... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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