MORTI IN CORSIA

Saronno, 30 anni all'infermiera killer. A giudizio l'amante medico

Maria Grazia Coletti

Condannata a 30 anni l’infermiera killer di Saronno, rinviato a giudizio l’amante medico. Il gup di Busto Arsizio Sara Cipolla ha condannato a 30 anni di carcere Laura Taroni, la 41enne infermiera di Lomazzo (Como) in servizio all’ospedale di Saronno, accusata di avere ucciso somministrando loro farmaci il marito, Massimo Guerra, e la madre, Maria Rita Clerici. Accuse di cui risponde in concorso col medico e amante Leonardo Cazzaniga, 62 anni, che ha scelto di farsi processare col rito ordinario ed è stato rinviato a giudizio dallo stesso gup. Il giudice ha accolto la richiesta di condanna a 30 anni di carcere dei pm Gianluigi Fontana e Maria Cristina Ria. Ancora più gravi le accuse per Cazzaniga, ex direttore del pronto soccorso di Saronno, che deve rispondere di nove omicidi in corsia e di aver somministrato farmaci letali a due parenti di Laura Taroni. «Era una decisione attesa» ha detto il legale del medico, l’avvocato Ennio Buffolli, spiegando che per Cazzaniga non è stata una sorpresa. Ieri il gup ha anche rinviato a giudizio per favoreggiamento e omessa denuncia i membri della commissione interna dell’azienda ospedaliera che si occupò della vicenda: il primario del pronto soccorso, il direttore medico a Saronno e un medico legale aziendale. A processo vanno anche l’ex direttore sanitario dell’azienda, e un altro medico. Il capo del dipartimento emergenza, invece, è stato condannato a un anni e 4 mesi con pena sospesa per favoreggiamento, mentre il responsabile servizio Sitra, che si occupa di riabilitazione, è stato condannato a 344 euro di multa per l’omessa denuncia e assolto dal reato di favoreggiamento. E poi ancora una dottoressa ha patteggiato un anno e due mesi con pena sospesa. Infine, condannati a 8 mesi di carcere con pena sospesa per falso altri due medici. Il processo per Cazzaniga e gli altri si aprirà il 23 aprile davanti alla Corte d’Assise di Busto Arsizio.