MAROCCHINO NEI GUAI A MILANO

Rifiuta di fare sesso. Lui le spezza una gamba

Angela Di Pietro

Infastidito dal rifiuto di assecondare i suoi bisogni sessuali, un marocchino di trentadue anni ha sferrato calci e pugni a una giovane connazionale ventiquattrenne, rompendole tibia e perone destri con un colpo solo, evidentemente violentissimo. L’episodio si è verificato domenica a Milano ed ha rilasciato gli echi di un altro tentativo di violenza trasformatosi in tragedia, la morte di una povera ragazza di nome Jessica Faoro, vittima delle attenzioni sgradite di un tranviere. L’episodio di domenica scorsa ha avuto inizio nel quartiere Corvetto, quando una marocchina ha chiamato disperata le forze dell’ordine da via Comacchio. La ragazza era in compagnia di un’amica che lamentava forti dolori alla gamba destra ed aveva bisogno di cure immediate. Gli investigatori hanno fatto arrivare sul posto un’ambulanza che ha caricato la giovane ferita e l’ha trasportata in ospedale in codice giallo. All’interno del nosocomio la prima diagnosi: frattura di tibia e perone. La marocchina ha subito spiegato in quali circostanze era rimasta ferita: a picchiarla era stato un marocchino conosciuto una settimana prima attraverso Facebook. Quando lui ci ha provato con lei e lei ha rifiutato le sue attenzioni, lo straniero si è trasformato in un mostro, massacrandola di botte. Gli agenti sono andati a prelevare l’uomo nell’appartamento in cui abita, in via Bessarione e l’hanno arrestato con le accuse di lesioni aggravate. La vicenda si è snodata nell’arco di una giornata. Lui e lei si erano conosciuti attraverso messenger e si erano dati appuntamento per la sera del sabato. La marocchina si è presentata con un’amica in un locale. Lui era solo. Le due donne non sapevano che l’uomo avesse precedenti penali per droga. Comunque sia, dopo le presentazioni, i tre hanno passato la nottata insieme, bevendo e fumando spinelli. Non sembrava dovesse succedere altro quando lui ha chiesto alle due connazionali di concludere la sera nel suo appartamento. Anche là il trio ha fatto uso di droga ed ha bevuto ma - in termini sessuali - non è successo niente. La domenica mattina erano ancora tutti e tre nell’appartamento. Dalle chiacchiere alle avances il passo non è stato breve, ma è comunque stato fatto. Quando il marocchino ha iniziato a rivolgere attenzioni all’amica di chat con la quale  aveva bevuto tutta la notte, la giovane donna ha rifiutato categoricamente di assecondarle. Ha detto di no e a quel punto il marocchino l’ha pestata a sangue, davanti all’amica di lei, ammutolita dallo spavento. Le due ragazze sono riuscite a sfuggire al bruto, sono corse in strada ed hanno chiamato i soccorsi. Non credevano, hanno spiegato, che una serata innocente (per modo di dire) si sarebbe trasformata in un incubo. Il marocchino è stato ammanettato e pare abbia negato l’accusa di violenza sessuale. Nel frattempo il suo appartamento è stato perquisito, alla ricerca di stupefacenti che (pare) non sono stati trovati.