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Boldrini con la testa tra le cesoie, nuovo fotomontaggio choc su Fb: "Giustizia per Pamela"

Comparso sulla pagina dei Sentinelli di Milano che avevano denunciato il precedente fotomontaggio della presidente della Camera sgozzata

Maria Grazia Coletti
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La presidente della Camera, Laura Boldrini, di nuovo nel mirino dell'odio social. Gli attacchi degli avversari politici che la dipingono come «amica degli immigrati» trovano terreno fertile in Rete, dove l'esponente di Liberi e Uguali, complice la sua battaglia contro le fake news sul web, è diventata uno dei principali bersagli. L'ultimo caso, segnalato dal gruppo Facebook "I sentinelli di MilanO", è un fotomontaggio con il suo volto stretto in una cesoia nelle mani di un uomo col viso insanguinato, accompagnato dal messaggio: «Giustizia per Pamela Mastropietro, barbaramente uccisa e fatta a pezzi da una risorsa nigeriana amica della Boldrini». Il riferimento è alla morte della 18enne il cui cadavere è stato trovato a Macerata in due valige. Sul caso sono ancora in corso le indagini per appurare il ruolo di Innocent Oseghale, pusher nigeriano col permesso di soggiorno scaduto che a casa aveva indumenti, sporchi di sangue, della ragazza. "I sentinellI" hanno reso visibile anche il nome usato dall'autore del post, Giovanni Corsi, lo stesso cognome, ma potrebbe trattarsi di una coincidenza, del 58enne della provincia di Cosenza che solo pochi giorni fa ha diffuso un'altra immagine choc della Boldrini col messaggio 'Sgozzata da un nigeriano infeoricito. Questa è la fine che devi fare così per apprezzare le usanze dei tuoi amicì. E anche in questo caso non si tratta di un attacco isolato, dato che un fantoccio raffigurante la presidente della Camera è stato bruciato in piazza a Busto Arsizio da esponenti del Movimento giovani padani della Lega durante una festa tradizionale. Boldrini ha reagito decidendo di andare in visita in città, ricevendo come risposta la minaccia del sindaco di farle pagare le spese per il rafforzamento delle attività di sicurezza. La candidata di LeU tira dritto, ha parlato con la mamma di Pamela, «che con grande senso di responsabilità chiede giustizia, non vendetta», e rivendica le proprie posizioni su immigrazione e Ius soli, senza risparmiare una stoccata a uno dei suoi principali avversari politici: «La dose di veleno che Salvini riversa nel dibattito per suscitare le reazioni più rabbiose degli italiani è andata, negli anni, sempre aumentando. Anziché impegnarsi per risolvere i problemi lui li alimenta. Solo così pensa di creare consenso».

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