Il raid di Macerata
La mamma di Luca Traini: "Non è cattivo"
«Perché? Perché l'ha fatto? Luca non è cattivo». Mamma Luisa è una donna distrutta, sconvolta. Vittima, lei per prima, della follia che ha armato la mano del suo secondo figlio, appena ventottenne. A poche ore dal trasferimento nel carcere di Ancona di Luca Traini, la sua famiglia prova a mettere insieme tutti i pezzi e a ripartire dal pranzo della domenica. Proprio qui, oltre il portone scuro al secondo piano di una bella palazzina a Tolentino, internamente lesionata dal terremoto, il primogenito Mirko, la moglie e il loro piccolo Daniele sono venuti a consolarla, ad asciugarle le lacrime che non smettono di bagnarle il viso così simile a quello di Luca. «Se avessimo avuto qualche sentore dei problemi di mio cognato, tutto questo non sarebbe successo» dice la nuora della signora Luisa mentre sistema il passeggino sul pianerottolo. E adesso bisogna sorreggere una mamma che non fa che piangere, che non vuole mangiare. Che chiede solo il perché di una storia terribile che l' ha catapultata sotto l'occhio del ciclone. Lei, così fragile, che coi giornalisti non vuole parlare, che non se la sente, non ha niente da dire... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI