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Macerata, Luca Traini accusato di tentata strage

Al giovane ex candidato leghista di Tolentino contestato il porto abusivo di armi

Carlo Antini
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Tentata strage aggravata dal razzismo: è questa l'accusa formulata dalla procura di Macerata per Luca Traini, il 28enne arrestato dai carabinieri dopo il raid razzista in cui ha ferito a colpi di pistola sei stranieri, quattro dei quali sono in gravi condizioni ma nessuno in pericolo di vita. Due sono già stati dimessi. Dall'interrogatorio terminato all'una di notte sarebbe stato confermato che a scatenare il folle raid è stato l'omicidio di Pamela Mastropietro, la 18enne romana uccisa e fatta a pezzi, per il quale è in carcere uno spacciatore nigeriano. I carabinieri depositeranno un'informativa alla procura guidata da Giovanni Giorgio per la convalida dell'arresto. Al giovane ex candidato leghista di Tolentino è stato contestato anche il porto abusivo di armi, in quanto aveva solo il permesso per detenere la pistola per uso sportivo. Nella sua auto sono stati trovati molti proiettili e nella perquisizione dell'abitazione è stata trovata una copia del Mein Kempf. Traini è stato trasferito nel penitenziario di Montacuto, ad Ancona, lo stesso in cui è rinchiuso il 29enne nigeriano Innocent Oseghale, per il quale il gip ha convalidato l'arresto. Il nigeriano, accusato dell'omicidio di Pamela Mastropietro e di occultamento di cadavere, nell'udienza di convalida si è avvalso della facoltà di non rispondere. Proprio l'ennesima notizia su quell'omicidio sentita alla radio avrebbe scatenato la furia di Traini, secondo quanto ha raccontato nell'interrogatorio in cui non ha mostrato segni di pentimento. Nel penitenziario viene tenuto lontano dai detenuti stranieri, per evitare possibili rappresaglie. È stato "il gesto di un folle", "non riconducibile ad alcuna organizzazione strutturata", ha spiegato il tenente colonnello Michele Roberti, comandante provinciale dei carabinieri di Macerata. I sei feriti, tutti immigrati di età compresa tra i 21 e i 33 anni e provenienti da Mali, Gambia e Nigeria, sono in condizioni stabili. Il più grave è un nigeriano con una ferita perforante al torace con ematoma epatico, che comunque non è in pericolo di vita. "Ma sono tutti spaventati, si sono sentiti oggetto di una caccia all'uomo", hanno raccontato i sanitari. Quattro feriti sono ancora ricoverati nell'ospedale di Macerata, uno è in quello di Ancona. Un ragazzo 26enne, rimasto ferito di striscio alla coscia destra, stamane ha firmato per andarsene ed è stato stato dimesso. L'unica donna del gruppo è ricoverata in ortopedia, con una frattura alla spalla e dovrà essere operata tra lunedì e martedì. A Macerata è arrivato in visita il vicesegretario del Pd Maurizio Martina, che si è recato nella sede del partito contro cui Traini ha sparato. "Il primo ringraziamento va alle Forze dell'Ordine e al sindaco della città che hanno gestito questa vicenda con grande professionalità e grande forza", ha detto Martina, "questo è il momento della responsabilità, lo Stato ha reagito prontamente come hanno detto ieri Gentiloni e Minniti. Noi gestiamo i problemi, non speculiamo sui fatti soprattutto se tragici". Intanto monta la polemica politica: Laura Boldrini ha invitato Matteo Salvini a scusarsi: "In questo ambito dell'odio ci sono diversi cattivi maestri: ma forse quello più attivo si chiama Matteo Salvini". "Dobbiamo impegnarci tutti per fermare le parole di odio, la propaganda violenta, l'onda razzista e fascista che sta montando nel nostro Paese", ha chiesto il presidente del Senato e leader di Leu, Pietro Grasso, su Facebook. "I tifosi dell'immigrazione di massa sono delinquenti e istigano alla violenza", ha replicato il leader leghista, Matteo Salvini, "sono loro a seminare odio e paura. Io non vedo alcun pericolo comunista o fascista".

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