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Disastro ferroviario di Pioltello, gli indagati salgono a otto

Oggi le autopsie delle tre vittime del deragliamento

Carlo Antini
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Prosegue con l'iscrizione nel registro degli indagati di quattro dipendenti di Rfi l'indagine della Procura di Milano sul treno deragliato lo scorso 25 gennaio a Pioltello. Per il disastro ferroviario, che ha provocato la morte di tre donne e 46 feriti, sono finora indagate otto persone con l'ipotesi di reato di disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose, oltre alle due società in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti. Dopo l'iscrizione dei vertici delle aziende - per Rfi l'ad Maurizio Gentile e il direttore della produzione Umberto Lebruto, per Trenord l'ad Cinzia Farisè e il direttore operativo Alberto Minoia - le indagini toccano così quattro dirigenti di Reti ferroviarie italiane. Si tratta di Vincenzo Macello, Marco Albanesi, Andrea Guerini e Ernesto Salvatore, tutti inquadrati nell'Unità di manutenzione territoriale. Gli avvisi di garanzia in questa fase sono atti dovuti per permettere agli indagati di nominare i propri consulenti in vista degli accertamenti irripetibili. Nelle ultime ore l'indagine dei pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti, coordinati dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, ha portato all'acquisizione da parte della Polfer di dati informatici e documentazione sulla sicurezza nelle sedi di Trenord e Rfi. I pm milanesi stanno preparando anche un questionario con una griglia di domande standard da sottoporre a oltre cento testimoni. Si tratta delle persone che hanno risposto all'appello lanciato dagli inquirenti attraverso volantini affissi nelle stazioni ferroviarie tra Cremona e Treviglio. I passeggeri presenti sul treno al momento dello schianto erano stati invitati a "prendere contatti con la polizia giudiziaria della Procura di Milano". In meno di 24 ore sono arrivate decine di e-mail e chiamate, per questo i magistrati hanno espresso soddisfazione e gratitudine. Per oggi sono previste le autopsie delle tre vittime dello schianto, mentre in Procura a Milano si terrà un vertice con i magistrati, gli investigatori e i consulenti. Una riunione per fare il punto in vista degli accertamenti irripetibili che prenderanno il via su binari e sulla carcassa del convoglio che sarà poi rimosso per permettere il ripristino della linea. Le rotaie, i binari e le traversine dovranno essere analizzate dai periti nominati dalla Procura, per approfondire le cause del cedimento di una porzione di 23 centimetri di binario. Da verificare anche la presenza di un pezzo di legno che potrebbe essere stato posizionato come "toppa". Per quanto riguarda il treno deragliato, tutti e cinque i vagoni saranno rimossi ma il terzo, quello più pesantemente coinvolto, sarà tagliato e ricomposto in un deposito per i successivi accertamenti. Le persone indagate sono state definite sulla base della relazione della Polfer che ha individuato posizioni specifiche nella scala gerarchica di Rfi, cioè tra chi avrebbe dovuto eventualmente provvedere alla manutenzione dei binari e non l'ha fatto. In seguito saranno analizzati anche i vagoni e i carrelli del treno e potrebbero essere ipotizzate altre responsabilità in capo al personale di Trenord. Gli accertamenti richiederanno tempi non brevi, a cui andranno aggiunti quelli necessari per ripristinare la porzione di linea andata distrutta. Trenord ha reso noto, intanto, che anche oggi e venerdì 2 febbraio l'offerta ferroviaria sulle direttrici interessate sarà riorganizzata con variazioni di percorso, fermate straordinarie, bus aggiuntivi. La circolazione ferroviaria potrà subire rallentamenti fino a 30 minuti.

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