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Gene Gnocchi choc in tv: "Questo maiale? È Claretta Petacci". Valanga di proteste sui social

Il maiale che grufola tra i rifiuti di Roma? "E' un maiale femmina, si chiama Claretta Petacci". E giù risate, a partire dal conduttore. La battuta, se tale voleva essere, l'ha detta Gene Gnocchi durante la copertina di DiMartedì, con Giovanni Floris su La7. Un riferimento offensivo e rivoltante a una delle pagine più controverse della storia del nostro Paese che ha toccato la sensibilità di molti. Tanto che la protesta monta sui social dove l'hashtag #genegnocchi è tra i trend topic della giornata di Twitter.   "Ed io che pensavo che non potessero fare di peggio che violentarla, ucciderla, appenderla per i piedi a piazzale Loreto. Poi arriva Gene Gnocchi e supera ogni lurida vigliaccata dei suoi nonni", scrive un'utente indignata. Un altro si chiede, e non è il solo: "Signora Presidente Laura Boldrini: nulla da dire sulla performance di Gene Gnocchi e Floris?". "Definire una donna morta assassinata, in quel modo, mi fa ribrezzo. Personaggio squallido lui e chi gli permette di dare aria alla bocca"; "Per Gnocchi mi aspetto che venga cacciato a pedate da La7, preferibilmente da una donna"; "Perché gli antifascisti sono più fascisti dei fascisti?", sono solo alcuni dei post pubblicati in queste ore.  Alessandra Mussolini, europarlamentare di Forza Italia e nipote del Duce, ha rilanciato un tweet di Vito Contesi: "Uccidere un fascista non è reato nemmeno dopo morta vero?? Nessuno si indigna... Lo fanno per #razzabianca! Siete persone... anche se di idee diverse da non rispettare!! Ed io non vi rispetto vi combatto!!". Persino Maria Cecilia Guerra, capogruppo al Senato di Articolo1 Mdp - Liberi e Uguali, ci fa giù pesante. "Voglio esprimere il mio dissenso verso la gag del comico Gene Gnocchi che durante il programma "Di Martedì" ha paragonato Claretta Petacci a un maiale - dichiara la senatrice - È vero che non ci possono essere limiti alla satira, ma allo stesso modo, in una dialettica democratica, deve essere lecito dire, a chi la pensa come me, che si è trattato di una battuta misogina, violenta e macabra. Qui non è questione di antifascismo ma di rispetto dell'umanità di una donna morta. Non è accettabile che si paragoni a un maiale nessuna donna, né viva né morta, né amica né nemica".

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