nel mirino la cessione
Inchiesta sul Milan, è giallo. Procura e Berlusconi smentiscono
È giallo su una presunta indagine della procura di Milano sulla cessione del Milan da parte di Silvio Berlusconi alla cordata di investitori cinesi guidati dall'attuale presidente rossonero Li Yonghong. Secondo quanto raccontato questa mattina dal quotidiano La Stampa, nelle indagini si ipotizza che il prezzo di 740 milioni di euro pagato a Berlusconi sia stato "gonfiato" attraverso "flussi finanziari da Hong Kong". Il quotidiano parla di una "tegola elettorale sulla campagna di Berlusconi". I pm, si legge, "hanno avviato un'inchiesta che tra le varie ipotesi comporta anche verifiche sul reato di riciclaggio, certamente un problema per Silvio Berlusconi in questo periodo di campagna elettorale". Nel mirino dei magistrati, scrive il quotidiano, "il sospetto di una vendita gonfiata: una cifra fuori mercato pagata attraverso canali internazionali". Immediata è arrivata la smentita da parte del procuratore capo della Repubblica di Milano, Francesco Greco. "Allo stato sulla compravendita dell'A.C. Milan non esistono procedimenti penali", ha detto. E' intervenuto anche Niccolò Ghedini, storico avvocato di Berlusconi, che in una nota ha definito "falsa" e "totalmente inventata" la notizia. "È evidente dunque la pervicace volontà diffamatoria che non può che avere ragioni correlate all'intenzione di interferire nell'imminente competizione elettorale", ha aggiunto. Duro anche il commento di Marina Berlusconi: "In tutta la lunga e complessa trattativa per la vendita del Milan, la Fininvest si è comportata con la massima trasparenza e correttezza, come conferma la stessa Procura della Repubblica di Milano, avvalendosi della collaborazione di advisor finanziari e legali di livello internazionale". Dal canto suo il quotidiano torinese ha ribadito "di aver svolto opportuni controlli circa l'esistenza di un'indagine sull'operazione, di cui è venuta a conoscenza da due fonti distinte, e pertanto conferma quanto scritto". Al momento non c'è alcuna presa di posizione, invece, da parte della nuova proprietà del Milan. Lo scorso 13 aprile Berlusconi ha ceduto la proprietà del glorioso club milanese dopo oltre 30 anni in cui ha conquistato 29 trofei, tra cui cinque Coppe dei Campioni, otto scudetti e annoverando fra le sue fila giocatori leggendari come Maldini, Baresi, Gullit, Van Basten, Shevchenko, Kaka, Pirlo e tanti altri. Il consorzio guidato da Li ha acquisito il 99.93% delle azioni del club accollandosi un debito che era pari a 220 milioni di euro al 30 giugno 2016. Nei mesi successivi, però, il numero degli investitori è diminuito di fronte alle difficoltà nel far uscire i fondi dalla Cina, dove recentemente è stata introdotta una legislazione più severa sui flussi di capitali all'estero. Anche per questo motivo Li ha cercato ed ottenuto un sostegno finanziario dal fondo di investimento statunitense Elliott per concludere l'operazione. La nuova proprietà del club rossonero ha ottenuto un prestito di 300 milioni, con tassi d'interesse fino all'11% da rimborsare entro 18 mesi. In estate il Milan è stato protagonista di una campagna acquisti pirotecnica con acquisti importanti quali quello di Leonardo Bonucci dalla Juventus, di Lucas Biglia dalla Lazio e soprattutto ha blindato il talentuoso portiere Gianluigi Donnarumma con un nuovo contratto. Dopo il girone di andata, però, la squadra rossonera è soltanto 11esima in Serie A, a 23 punti dalla capolista Napoli. La nuova proprietà ha esonerato il tecnico Vincenzo Montella per i risultati deludenti. Al posto dell'Aeroplanino è arrivato Rino Gattuso, che nelle ultime settimane sta cercando di risollevare le sorti della squadra anche grazie alla qualificazione per le semifinali di Coppa Italia dopo una vittoria nel derby contro l'Inter.