La ricerca
Un ragazzo italiano su tre ha utilizzato droghe
Un ragazzo italiano su tre, di età compresa tra i 15 e i 19 anni, ha utilizzato droghe almeno una volta nella vita. Si tratta di circa 800mila giovani, precisamente il 32,9% degli adolescenti, mentre il 25,9% (maschi 30,9%; femmine 20,7%), circa 650 mila giovani, riferisce di averlo fatto nel corso del 2016. Fra le sostanze più consumate la "spice", un cannabinoide sintetico reperibile sul web. Questo il risultato dello studio "Espad Italia" dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr). La cannabis "si conferma la sostanza psicoattiva illegale più diffusa - spiega Sabrina Molinaro, dell’Ifc-Cnr e coordinatrice dello studio Espad - Quasi un terzo dei 15-19enni (32,4%, circa 804 mila) l’ha utilizzata almeno una volta nella vita, il 25,8% (circa 640 mila) ne ha fatto uso nell’ultimo anno. Dato confermato anche dalla Relazione al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze, dove si rileva che le segnalazioni per detenzione di cannabis per uso personale rappresentano l’80% dei casi". Al secondo posto si piazza la "spice", che riproduce gli effetti della cannabis: "Ne ha fatto uso l’11% (circa 275 mila ragazzi) almeno una volta nella vita e il 35,5% di questi (circa 98 mila) lo ha fatto 10 volte o più", spiega ancora Molinaro. Un dato «preoccupante - sottolinea - poiché gli effetti sulla salute non sono ancora ben noti ed è quindi ancor più pericolosa". Nei consumi seguono poi "le nuove sostanze psicoattive, la cocaina, stimolanti e allucinogeni, mentre l’eroina è la sostanza meno diffusa - prosegue la ricercatrice - Si osserva, inoltre, la diffusione delle Nps (nuove sostanze psicoattive, ndr) quali oppiacei sintetici e catinoni sintetici come mefredone, ketamine, fenetilamine, utilizzate almeno una volta nella vita dal 3,5% degli studenti e quindi diffuse tanto quanto la cocaina o anche di più se si considera l’eroina, di cui ha fatto uso rispettivamente il 3,6% e l’1,5% dei ragazzi". Le nuove droghe sono diffuse anche tra le studentesse: secondo il dossier "il 2,8% le ha utilizzate almeno una volta nella vita. Quasi 20 mila sono le donne in trattamento presso i Servizi per le dipendenze per uso di oppiacei, cocaina e cannabis e l’universo femminile ha assunto caratteristiche preoccupanti, seppure consumi, denunce e arresti siano a livelli inferiori rispetto a quelli maschili: delle 32.992 persone segnalate all’autorità giudiziaria per reati droga-correlati, il 7% è donna e quasi due terzi delle persone segnalate sono giovani adulti tra i 20 e i 39 anni", conclude Molinaro.