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Anche in Italia il divorzio è online: più veloce ed economico

Valentina Pelliccia
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di Valentina Pelliccia 

Divorziare con una semplice firma elettronica senza dover incontrare l'ex coniuge e impiegare poco più di una settimana anziché sei mesi. Il "divorzio rapido online", che prevede un procedimento più snello ma soprattutto più economico si appresta a diventare realtà in Gran Bretagna dove il Ministero della Giustizia ha provveduto ad avviare la sperimentazione a Nottingham ma - secondo il tabloid Daily Telegraph - verrà presto attivato in tutto il resto del Paese. E in Italia? Esiste già una forma di divorzio "online" ma siamo ancora molto lontani dalla vera informatizzazione dell'iter. Alcuni studi legali offrono il servizio di divorzio congiunto sul web che consente di ottenere con facilità ed in modo economico un provvedimento di divorzio pienamente efficace ai sensi di legge. Secondo una stima il risparmio economico per i tribunali del Regno Unito si aggira intorno 250 milioni di sterline (circa 285 milioni di euro). Ovviamente possono accedere al  servizio solo le coppie di coniugi che sono già comparse davanti al giudice per la separazione da almeno tre anni. La consulenza prevista negli uffici italiani consiste nella verifica delle condizioni di divorzio decise dai coniugi, la stesura del ricorso per il divorzio congiunto da parte di un professionista dello Studio legale cui ci si rivolge e l'invio di una nota informativa contenente le istruzioni relative agli adempimenti da eseguire per presentare personalmente la domanda in Tribunale.  Per una interpretazione  restrittiva dell’art 707 del Codice di Procedura Civile però  il servizio di divorzio congiunto online senza l'assistenza di un avvocato, non è accessibile per tutti i tribunali italiani ma solo in alcuni. I tribunali di Acqui Terme e Alba per il Piemonte; il Tribunale di Sondrio per la Lombardia; quello di Chiavari per la Liguria; il Tribunale di Benevento per la Campania, quello di Lecce per la Puglia; il Tribunale di Reggio Calabria per la Calabria e, infine, quello di Sassari per la Sardegna. Dove non è possibile, il servizio non potrà essere erogato e in alternativa verrà offerto un preventivo, non vincolante, per l'assistenza in giudizio da parte di un avvocato. Secondo l'avvocato Andrea Totò, legale a disposizione di uno dei tanti siti web che offrono il servizio (www.separazione-divorzio.com) sicuramente si arriverà ad implementare l'apporto tecnologico nei rapporti con la giustizia e l'amministrazione. "L'incognita è il tempo che sarà necessario - dichiara - Già oggi diverse attività sono state informatizzate anche nel nostro settore con l'introduzione del processo civile telematico che ha di fatto trasformato i vecchi fascicoli cartacei in fascicoli telematici, con il vantaggio che molta attività di cancelleria è ora svolta online dagli avvocati". Dunque in Italia siamo ancora lontani dal modello inglese e, ancora di più, da quello della Danimarca, il primo Paese dell'Unione europea ad aver introdotto già nel 2014 il "divorzio online". Solo 2014 c'è stato un boom di divorzi con un incremento del 23% rispetto all'anno precedente. L'unica condizione per procedere è che il divorzio sia consensuale: ossia che entrambe le parti siano in accordo su tutte le questioni economiche, patrimoniali e personali. Ovviamente per le questioni lasciate in sospeso è sempre necessaria la presenza di un giudice.   

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