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Innovazione e benessere dell'individuo, le soluzioni nel volume di Filippo Addarii e Fiorenza Lipparini

Presentato “Vision and Trends of Social Innovation for Europe”. Lo sviluppo di Arexpo come alternativa ad una società decisa dai like

Silvia Sfregola
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Innovazione e benessere dell'individuo: sono i temi al centro di "Vision and Trends of Social Innovation for Europe” il volume di Filippo Addarii e Fiorenza Lipparini (fondatori di PlusValue) presentato giovedì 14 dicembre presso la sala stampa della Camera dei Deputati dall'onorevole Antonio Palmieri (FI) coordinatore Intergruppo Parlamentare per la sussidiarietà. Lo studio pubblicato per la direzione generale Ricerca e Innovazione della Commissione Europea ha come obiettivo di fare un bilancio dell'efficacia delle politiche e dei programmi di finanziamento europei a supporto dell'innovazione sociale dell'ultimo decennio e di proporne una rinnovata visione che possa orientare il prossimo decennio di programmazione. Secondo gli autori, per essere rilevante rispetto alla complessità e all'urgenza delle sfide che l'Europa è chiamata ad affrontare, la nuova strategia europea per l'innovazione sociale dovrà essere incentrata sul benessere dell'individuo, sistemica e fortemente politica. "In Europa c'è un'evidente urgenza di innovazione sociale perché la trasformazione radicale sta già avvenendo nel mondo. Non possiamo più aspettare. Alibaba sta sperimentando con il social rating in Hangzhou (Cina) come se fosse in un episodio della serie televisiva Black Mirror. In quel progetto I like determinano il destino delle persone sotto ogni aspetto di vita personale e professionale. Dall'altra Google ha annunciato il primo progetto di sviluppo urbano a Toronto in cui Internet e Big Data determinano lo sviluppo della città. Cosa buona se si tratta di razionalizzare il traffico e il consumo energetico, ma diventa problematico se si tratta di cedere i propri dati personali come quelli sanitari. Il rischio è di un'ingegneria sociale condotta  dalla macchine a discapito dell'umano come se ci ritrovassimo nel mezzo di un Terminator rivisitato. Tra Google a Toronto e Alibaba in Cina esiste un'alternativa: lo sviluppo di Arexpo Milano presenta la terza via in cui il benessere umano è la guida dell'innovazione grazie a un nuovo modello originale di partnership pubblico privato per lo sviluppo. Abbiamo già testato il modello con il finanziamento del nuovo ospedale di Treviso. Ora lo vogliamo replicare in grande scala ad Arexpo. Questo rappresenta al meglio il modello europeo che ha le sue radici nel welfare e in un modello di sviluppo in cui la ricchezza è diffusa e distribuita. È l'espressione dell'umanesimo rinascimentale di cui si vanta tanto l'Italia ma accelerato dalle nuove tecnologie digitali" afferma Filippo Addarii autore di Vision and Trends of Social Innovation for Europe. "La cooperazione è il motore dell'innovazione nella società: forme complesse di collaborazione e interdipendenza sono le basi delle economie di maggior successo. Una prospettiva di sistema riconosce l'agenzia di singoli innovatori, imprese e organizzazioni e si concentra sulla creazione di un ambiente favorevole all'innovazione. La priorità è costruire l'infrastruttura che consenta nuove interazioni e faciliti il consolidamento delle partnership per raggiungere outcome sociali condivisi. Un approccio focalizzato sul sistema consentirà di passare da una pianificazione fissa dall'alto verso il basso ad approcci più flessibili basati sullo sviluppo di capacità e resilienza. Le tecnologie digitali sono un elemento abilitante chiave in tal senso. Una visione rinnovata per l'innovazione sociale deve essere al centro del processo decisionale e dell'agenda politica dell'Unione europea e degli Stati membri. L'innovazione sociale non deve essere limitata alle politiche sociali, o anche a supporto delle start-up o del terzo settore, ma deve essere radicata nel processo decisionale a tutti i livelli" dichiara Fiorenza Lipparini autrice di Vision and Trends of Social Innovation for Europe. Al termine della presentazione si è anche parlato dei rischi che corre l'Italia quando lascia andare all'estero idee e risorse che potrebbe invece valorizzare al suo interno. Sarebbero circa 35 i miliardi di euro persi dall'Italia, a favore della Gran Bretagna, con l'emigrazione oltremanica di 700mila italiani dall'inizio della crisi economica. "Ovviamente si tratta solo di coloro che si sono trasferiti in Gran Bretagna, quindi la perdita è decisamente più grande. Se le idee lasciano l'Italia vuol dire che l'ecosistema italiano è malato. Ogni persona che se ne va e che si realizza all'estero, come singolo o come impresa, si porta dietro oltre alle capacità e alle idee un reddito che avrebbe potuto sviluppare in Italia. È la dimostrazione che c'è urgenza di innovazione sociale perché la trasformazione radicale sta già avvenendo nel mondo e l'Italia non può rimanere a guardare" conclude a margine dell'incontro Filippo Addarii. Alla presentazione oltre a Filippo Addarii e Fiorenza Lipparini di Plus Value, e all'onorevole Antonio Palmieri, sono intervenuti Nadia Boschi Head of Sustainability Lendlease Italia e Riccarda Zezza AD di Life Based Value – Maternity as a Master. 

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