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Bruciò viva la ex incinta, confermata la condanna a 18 anni

Paolo Pietropaolo e la vittima Carla Ilenia Caiazzo

Paolo Pietropaolo resta in carcere per tentato omicidio, stalking e tentato procurato aborto

Daniela Cursi
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Paolo Pietropaolo resterà in carcere per diciotto anni. Lo ha confermato la Corte d'Appello del Tribunale di Napoli. Il quarantenne è stato condannato in primo grado, nel 2016, per tentato omicidio, stalking e tentato procurato aborto. Vittima, la ex fidanzata Carla Caiazzo, 38 anni, che era all'ottavo mese di gravidanza quando Pietropaolo le diede fuoco con alcol e benzina. Carla ha lottato a lungo e si è salvata. Così come la bambina, venuta alla luce, seppur prematura, con un parto cesareo. Il legale della difesa, Gennaro Razzino ha annunciato che farà ricorso in Cassazione. Alla lettura della sentenza, invece, Carla Caiazzo non era in aula. "Avrebbe voluto esserci - ha detto il suo avvocato, Maurizio Zuccaro - ma è reduce dall'ennesimo intervento chirurgico, a cui si è sottoposta solo venerdì scorso. Con questo sono 53".  Tornando a quel 1° febbraio 2016,  Paolo Pietropaolo aveva giustificato il suo gesto con la delusione di essere stato tradito. Non si era rassegnato alla fine della loro storia. Non aveva accettato la relazione della sua ex con un altro. Non voleva stare lontano da quella figlia che Carla teneva in grembo, frutto di una fecondazione assistita di cui lui era stato attore. Per questo, le aveva chiesto di incontrarsi nei pressi della sua casa di Pozzuoli con una scusa. E le ha dato fuoco in strada.

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