PROCURA DI TORINO
Ruby ter, chiesto il rinvio a giudizio per Silvio Berlusconi
Il pm di Torino Laura Longo ha chiesto il rinvio a giudizio per Silvio Berlusconi, indagato per corruzione in atti giudiziari in una vicenda legata al caso Ruby ter. Il magistrato ha chiesto il processo anche per l’ex infermiera di Nichelino Roberta Bonasia, 32 anni, diventata poi modella e soubrette e ospite assidua delle "cene eleganti" del Cavaliere. È indagata per corruzione e per falsa testimonianza per aver reso, secondo l’accusa, dichiarazioni non veritiere sulle cene a Arcore nel processo sui rapporti tra l’ex premier e Karima El Maroug, quando la ragazza non era ancora 18enne. In cambio la Bonasia, come altre Olgettine, avrebbe ricevuto soldi e regali. Il fascicolo è arrivato a Torino dopo che il giudice per le indagini preliminari Anna Laura Marchiondelli, il 29 aprile del 2016 aveva deciso di "spezzettare" in sette diversi filoni il processo Ruby ter, che vede Berlusconi imputato insieme a una trentina di persone tra ex collaboratori, ragazze e la stessa Ruby. La ragione? Per competenza territoriale i processi andavano istruiti nelle città dove le ragazze avevano ricevuto i bonifici inviati periodicamente dal Cavaliere. Un fiume di denaro che da Arcore è stato sempre definito "un aiuto" a delle giovani che non riuscivano più a trovare lavoro dopo l’eco mediatico del Rubygate. Per l’accusa, invece, si tratta di compensi versati in cambio del silenzio o di testimonianze edulcorate sulle serate a Villa San Martino. Dopo la decisione del gup di Milano, diversi fascicoli sono stati inoltrati alle Procure di Roma, Monza, Pescara, Treviso, Siena e, per quanto riguarda la Bonasia, a Torino. L’ex infermiera nel 2010 era stata eletta miss Torino ed era entrata nella rosa delle sessanta finaliste di Miss Italia, con il titolo di Miss Torino e con la fascia di Miss Piemonte, ma non aveva vinto. Quando il Rubygate era scoppiato, nel 2011, il nome suo nome era comparso sui giornali come quello di una possibile fidanzata di Berlusconi. Rumor immediatamente smentito da Emilio Fede, che ironizzando aveva parlato di "un caso di omonimia". Nel 2015 ha preso parte alla trasmissione tv "Il contadino cerca moglie". "La signora Bonasia ha sempre contestato le accuse mosse nei suoi confronti e continuerà a farlo", ha fatto sapere l’avvocato Maurizio Milan, che insieme alla collega Giulia Tebaldi assiste la soubrette. "Bonasia - prosegue il legale - non ha mai testimoniato il falso. E non ha mai calunniato nessuno". Il denaro ricevuto dall’ex premier, poi, le è stato "versato come aiuto, come sostegno, dopo le disavventure cagionate da quella storia".