Suicidio del generale Conti, spunta la Total
Per la morte di Conti si indaga sul nuovo incarico. Sentiti staff e Ad. La moglie: "Tornato da Potenza era distrutto". Mistero sull'ultima lettera
SULMONA «Quando Guido è tornato a casa da Potenza, mercoledì scorso, era distrutto. Trasformato». Anna ricorda così suo marito poche ore dopo la lettera di dimissioni firmata nello stabilimento Total di Corleto e due giorni prima di togliersi la vita. Nonostante il generale Guido Conti, nella lettera lasciata alla famiglia, abbia calcato la mano sulla tragedia di Rigopiano motivando il suo gesto disperato con i rimorsi per non aver fatto abbastanza, gli elementi raccolti nelle ultime ore hanno portato la Procura di Sulmona a concentrare le indagini verso un'altra direzione. A Potenza, appunto, dove l'ufficiale in congedo si era trasferito solo il primo novembre per assumere il nuovo incarico come responsabile della sicurezza ambientale della compagnia petrolifera francese. Agli amici e non solo spiegava di aver lasciato l'amata divisa per assicurare un futuro migliore alle sue donne, alla moglie Anna, che non lavora, a Marianna appena laureata e a Federica ancora studentessa, grazie a uno stipendio notevolmente più alto. Con la freddezza del generale che si prepara alla battaglia finale alle stesse figlie, prima di uccidersi, aveva detto: «Sappiate che qualsiasi cosa fa papà, la fa per il vostro bene». Era cambiato in quelle due settimane a Potenza. E quando scrive la lettera di dimissioni, la giustifica con disturbi di salute comuni, come la sinusite e l'artrite. LA TELEFONATA ANONIMA PRIMA DEL RITROVAMENTO DEL CADAVERE [AUDIO] È dunque agli ultimi tre giorni di vita del generale a Sulmona che ora gli inquirenti guardano. Per capire cosa abbia fatto, con chi abbia parlato e soprattutto a chi abbia spedito l'unica lettera che ha imbustato e affrancato. Forse proprio in questa missiva potrebbe nascondersi la risposta al giallo del suo suicidio. Quando i carabinieri hanno provato a... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI