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Allarme giovani: figli più poveri di genitori e nonni

Un ragazzo su dieci vive nella povertà assoluta

Davide Di Santo
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Figli più poveri dei genitori e dei nonni. Lo dice la Caritas che traccia il ritratto di un'Italia in cui la povertà cresce al diminuire dell'età. Se negli anni pre-crisi la categoria più svantaggiata era quella degli anziani, oggi sono i Giovani under 34 a vivere la situazione più critica, molto più allarmante di quella vissuta un decennio fa dagli ultra-sessantacinquenni. Un giovane su dieci è povero Il rapporto "Futuro anteriore" su povertà giovanili ed esclusione sociale è stato presentato oggi a Roma. Un giovane su dieci, sostiene Caritas, vive in uno stato di povertà assoluta, mentre nel 2007 si trattava di un giovane su 50. In soli 10 anni l'incidenza della povertà tra i Giovani (18-34) passa dall'1,9% al 10,4%; diminuisce al contrario tra gli over 65 (dal 4,8% al 3,9%). Ancora più allarmante è la situazione dei minori; in Italia se ne contano 1 milione 292mila che versano in uno stato di povertà assoluta (il 12,5% del totale). All'interno delle famiglie dove sono presenti tre o più figli minori la situazione è particolarmente critica: l'incidenza della povertà tra i nuclei di soli stranieri (25,7%) e misti (27,4%) è molto più alta rispetto a quella di soli italiani (4,4%). I figli stanno peggio dei genitori "Il futuro di molti Giovani in Italia non è serenamente proiettato verso l'avvenire - commenta Nunzio Galantino, segretario generale dei vescovi - i ragazzi guardano il futuro con la testa indietro, con lo sguardo rivolto al passato, che consegnava loro quantomeno una prospettiva. Invece i dati ci dicono che i figli stanno peggio dei genitori e i nipoti peggio dei nonni". Se a soffrire di più sono i ventenni, "diventa un'epoca in salita, di grande difficoltà. Le case sono impossibili da trovare, la pensione forse non verrà mai percepita". Nel 2016 la Caritas italiana ha realizzato, attraverso i suoi Centri di ascolto, oltre 1,8 milioni di interventi di aiuto materiale (pasti alle mense, distribuzione pacchi viveri-vestiario, docce, prodotti di igiene personale). Nello stesso anno, sono stati oltre 450mila gli interventi di ascolto, consulenza e orientamento, mentre gli interventi di alloggio (accoglienza a lungo termine, pronta e prima accoglienza) sono stati superiori a 270mila. Sono stati poi oltre 19mila i coinvolgimenti di realtà terze sul territorio (servizi sociali, consultori, enti del terzo settore)."Da credenti - afferma il segretario della Cei - non smetteremo mai di aggirarci per le strade in cui i poveri ci sono. Non mi convincono invece i professionisti dell'indignazione, uno sport molto vicino a quello dello scaricabarile. L'indignazione è fine a se stessa, in questo siamo un popolo da podio".

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