Selfie hot su Whatsapp, le foto delle ragazzine finiscono sul web
Arrivano le denunce alla polizia postale
Erano sicure di non correre rischi pubblicando i loro selfie hot su una chat "privata" su WhatsApp ma ora, non si sa come, quelle foto sono finite sul web e per una sessantina di ragazzine liceali di Modena e del Reggiano è cominciato un incubo. Tutto è iniziato in estate quando le giovani hanno cominciato a condividere i loro scatti hot su un gruppo "segreto" creato su WhatsApp. Quelle foto, però, nei giorni scorsi, hanno iniziato a circolare tra i liceali modenesi e le stesse ragazzine protagoniste dei selfie hanno poi scoperto che le immagini erano già sul web. Secondo le giovani, qualcuna di loro avrebbe tradito la fiducia del gruppo e avrebbe passato le foto a un amico o al proprio fidanzatino, che avrebbe ammesso di aver salvato le foto sul computer ma di non averle diffuse su Internet. Un 17enne intanto, fidanzato di una delle giovani, dopo aver appreso la storia si è rivolto all'associazione anti pedofilia "La Caramella Buona". Intanto due delle ragazzine coinvolte nel caso dei selfie hot nelle prossime ore sporgeranno denuncia alla polizia postale. A raccontare all'AdnKronos gli sviluppi di queste ore è Roberto Mirabile, presidente de 'La Caramella Buonà, un'associazione anti pedofilia di Reggio Emilia a cui si è rivolto un 17enne, fidanzato di una delle giovani, per chiedere aiuto. L'associazione ha sporto denuncia alla polizia postale. «Ho avvertito la polizia postale e ci ho parlato anche oggi -conferma Mirabile-. Ci hanno chiesto di sollecitare le ragazze a prendere coraggio e a parlare con i genitori e formulare una regolare denuncia». «Alcune ragazze, infatti, -spiega- si sono rivolte a noi e una è riuscita a raccontare tutto ai genitori che hanno capito la situazione». Per cancellare il link dove sono allegate varie cartelle con i nomi delle ragazze e le loro fotohot è necessario, tecnicamente, una denuncia da parte di una delle ragazze. Da qui l'importanza del loro uscire allo scoperto, raccontando tutto ai genitori, cosa che, ovviamente, però, sono restie a fare«.