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Minori di 14 anni accompagnati a scuola, genitori in rivolta

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Dopo la sentenza della Cassazione negli istituti arriva la circolare del Ministero

Carlo Antini
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Andate a prendere i ragazzini all'uscita dalle scuole medie, o mandate i nonni. L'invito arriva dalla ministra per l'Istruzione, Valeria Fedeli, all'indomani della sentenza di Cassazione, che condanna lo Stato al risarcimento dei genitori di un bambino morto circa 15 anni fa mentre tornava - da solo - dall'istituto scolastico che frequentava. Nel 2002 un 11enne toscano fu investito da un autobus. Dopo una lunga vicenda giudiziaria, lo scorso maggio la Cassazione ha confermato la responsabilità del decesso per la scuola e, in ultima istanza, per il Miur. Questo perché, a norma di legge, fino a 14 anni un individuo non è ritenuto abbastanza indipendente e autonomo e, di conseguenza, o gli insegnanti o i professori rimangono suoi responsabili. Di conseguenza, il Ministero ha diffuso una circolare ricordando ai presidi che i bambini non possono essere lasciati usciti da soli dagli istituti. E la protesta dei genitori è esplosa subito sui social. Dal canto suo la ministra dell'Istruzione ieri ha ribadito che "stiamo parlando di leggi a tutela dell'incolumità e delle responsabilità del minore, che sono dettate dalle leggi attuali". Per questo, diversi presidi hanno chiesto ai genitori di venire a prendere i loro figli. Una via d'uscita sembrano essere le deleghe per incaricare un altro genitore incaricato di venire a prendere più ragazzi fuori dall'istituto. E' la soluzione adottata, ad esempio, dall'istituto Parco degli Acquedotti di Roma, che ha dato tempo fino al 23 ottobre affinché i genitori si organizzino in modo da avere qualcuno che li vada a prendere. "Quando ho letto che noi genitori siamo obbligati a riprendere i figli da scuola sono rimasto allibito - ha spiegato il segretario del Pd Matteo Renzi -. Poi, studiando la vicenda e la pronuncia della Cassazione, ho capito meglio i termini della questione". Renzi sottolinea che "la buona scuola non c'entra niente, a dispetto delle bufale fatte girare ad arte. Il punto è che la legislazione italiana tutela il minore, e fa benissimo, ma dimentica l'autonomia che è valore educativo e pedagogico importantissimo". Simona Malpezzi, responsabile del dipartimento scuola del Pd, ha fatto poi sapere che presenterà un emendamento per modificare le regole, in modo che siano i genitori a scegliere e ad assumersi le responsabilità.

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