I VERBALI DEI PROTAGONISTI DELL'AFFAIRE
Le carte su Montecarlo, tutti i nuovi segreti sulla casa
La latitanza dorata di Giancarlo Tulliani a Dubai è spesata dal "re delle slot" Francesco Corallo e dai soldi ricavati con la vendita della casa di Montecarlo. Prima che a dicembre scorso scattasse l'operazione "Rouge et noir" e che scoprisse di essere indagato dalla Procura di Roma per riciclaggio trasnazionale, il cognato di Gianfranco Fini ha spostato negli Emirati Arabi 665 mila euro. Il conto corrente acceso presso la Emirates Nbd Bank di Dubai registrava, infatti, alla data del 18 agosto 2016, un saldo positivo pari a 633.583 euro. Sono soldi sfuggiti alle ordinanze di sequestro del Tribunale di Roma, perché Tulliani li aveva movimentati lì 4 mesi prima dell'arresto dell'imprenditore del gioco d'azzardo. Ha provato a rifare la stessa operazione - con altri 500 mila euro - il 15 dicembre 2016, ossia due giorni dopo che il gip Simonetta D'Alessandro aveva emesso l'ordinanza di custodia cautelare con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al peculato e al riciclaggio nei confronti di Corallo, del suo braccio destro Rudolf Baetsen e dei tre procuratori per l'Italia dell'Atlantis World Giocolegale Ltd (poi B Plus e ora Global Starnet), tra cui l'ex parlamentare del Pdl Amedeo Laboccetta. In quel caso il "giochetto" non è riuscito, perché la Guardia di Finanza ha prontamente bloccato la transazione. Tulliani, però, lo stesso giorno è volato negli Emirati e da lì non è più tornato, nonostante penda su di lui una richiesta di arresto in carcere emessa dal Tribunale di Roma il 17 marzo... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI