Raccolti ko. Ci mancava solo la cimice asiatica
Allarme della Coldiretti
Nuovo allarme di Coldiretti. A rischio, questa volta, sono i frutteti del Norditalia e il "killer" viene dall'Asia: si tratta della "cimice marmorata asiatica" che sta infliggendo gravi danni, non solo agli orti, ma anche alle grandi coltivazioni di soia e di mais. È l'allarme lanciato dalla Coldiretti con l'arrivo in Italia del parassita cinese, con il nome scientifico di Halyomorpha halys, favorito da un autunno particolarmente caldo con la moltiplicazione degli esemplari che non hanno in Italia antagonisti naturali. Il comparto ortofrutticolo nazionale, a causa dell'insetto, ha registrato nelle aziende perdite superiori al 40 per cento, in particolare per quanto riguarda la coltivazione di mele, pere e pesche. La presenza dell'insetto nei frutteti ha anche determinato una notevole percentuale di frutti deformi (in alcuni casi superiore al 50%) con conseguente deprezzamento o non commerciabilità. La diffusione della "cimice marmorata asiatica" - sostiene Coldiretti - è particolarmente pericolosa per l'agricoltura perché si tratta di un insetto prolifico con il deposito delle uova almeno due volte all'anno con 300-400 esemplari alla volta. Un problema che - continua Coldiretti - lo rende difficile da debellare. Da adulto, inoltre, è in grado di volare per lunghe distanze alla ricerca del cibo e sverna come adulto in edifici o in cassette e anfratti riparati per poi raggiungere in primavera le piante per alimentarsi, accoppiarsi e deporre le uova. Quest'anno la situazione è drammatica soprattutto tra Friuli e Veneto, anche se non mancano riscontri in altre regioni, dalla Lombardia all'Emilia fino al Piemonte. Se le cimici provocano vere stragi delle coltivazioni, per l'uomo, oltre al fastidio provocato dagli sciami che si posano su porte, mura delle case e parabrezza delle auto, l'unico pericolo - continua la Coldiretti - è il cattivo odore che gli insetti emanano se schiacciati.