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"Il caccia volava sulle nostre teste, poi lo schianto"

Un nostro cronista sulla spiaggia per vedere l' Air Show racconta gli attimi della tragedia

Ercole Bersani
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Cronista per caso, mio malgrado. Erano da poco passate le 17,00 e con i miei familiari mi trovavo in un tratto di spiaggia libera ad assistere all'Air Show, dopo aver scelto come molti di trascorrere un' intera giornata al mare, complice il bel tempo e lo spettacolo ineguagliabile delle Frecce Tricolori. Eravamo un po' defilati rispetto al centro della manifestazione, ma non tanto da poterci perdere le varie evoluzioni in programma. L'attesa per l' esibizione della pattuglia acrobatica era tanta. Un pomeriggio di festa si stava consumando lentamente sui 4 chilometri del lungomare cittadino. Il Tornado EFA RSV era al termine del suo "numero". L' aereo è salito in alto. Ad un certo punto non si vedeva più. Poi è sbucato tra le nuvole. Ha cominciato a scendere in picchiata. Un volo vertiginoso verso il basso. Ho avuto come l'impressione che stesse provando a rialzarsi. Ma inutilmente. È stato come se non ce l'avesse fatta. Ha toccato di pancia l' acqua, sollevando una nuvola d' acqua. È stato un attimo, sufficiente comunque per rendermi conto che era accaduta una disgrazia. Non si sa di quale entità, ma comunque una disgrazia. Sul cordone di persone che assiepavano il litorale di ponente in quel momento è sceso un silenzio agghiacciante. «Impressionante. È stato come vivere delle immagini televisive in diretta. Ho avuto una botta allo stomaco» racconta a caldo Rita Di Stazio. La gente è confusa, ha ancora i brividi addosso. Vittorio Masci, da pescatore amatoriale ci dà qualche indicazione in più sul luogo della disgrazia: «L' aereo è caduto a circa 2 miglia dalla costa, in una zona chiamata Capo del ciglio. La profondità in quel punto è di circa una ventina di metri». Altra testimonianza... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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