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Lecce, trovato il cadavere di Noemi Durini. Il fidanzato confessa: "L'ho uccisa io"

Noemi Durini, 16 anni, era scomparsa lo scorso 3 settembre

Francesca Pizzolante
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Un delitto, violento e crudele. È stato ritrovato cadavere il corpo di Noemi, la 16enne scomparsa dieci giorni fa da Specchia, un comune in provincia di Lecce. A confessare l'atroce omicidio, il fidanzato diciassettenne della ragazza. Messo sotto torchio dagli inquirenti non ha retto la pressione e ha raccontato quello che gli investigatori sospettavano già da giorni: a porre fine alla vita di Noemi è stato lui, l'ultimo ad averla vista in vita alle cinque del mattino di domenica 3 settembre. Se non ci fossero state le telecamere di un'abitazione privata che hanno ripreso la Fiat 500, di proprietà della famiglia del ragazzo, con a bordo la coppia che si dirigeva verso l'uscita del paese, molto probabilmente questo giallo non si sarebbe risolto così in fretta. Noemi è morta per mano di chi amava. Il suo corpo è stato gettato in un pozzo nei pressi di Gagliano del Capo. ll rapporto tra i due adolescenti era stato da sempre osteggiato da entrambe le famiglie, da quella di Noemi che considerava il 17enne un poco di buono e da quella di lui alla quale non andava bene il carattere della ragazza. Dunque, c'era una pista precisa per individuare gli eventuali responsabili: quella dell'avversione delle rispettive famiglie alla storia d'amore fra Noemi ed il fidanzato. Una storia tormentata. Una relazione mal vista. Contrario il padre del fidanzatino perché non gli sarebbe andata a genio l'indole troppo indipendente della ragazza. Il ragazzo è stato interrogato più volte e ha ripetuto sempre la stessa versione ovvero di avere incontrato la fidanzata all'alba del 3 settembre e di averla lasciata nei pressi del campo sportivo di Specchia, a poca distanza dalla sua abitazione. Oggi il triste epilogo. Finisce in manette il reo confesso e sul registro degli indagati per omicidio volontario compare anche il padre di lui.

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