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Stupro delle studentesse, l'altro carabiniere indagato: mi sono fatto trascinare. Spunta una foto scattata durante la presunta violenza

Katia Perrini
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L'inchiesta sul presunto stupro subito da due studentesse americane a Firenze, nell'ambito della quale sono indagati due carabinieri del nucleo radiomobile, di 40 e 30 anni, è entrata nel vivo. Dopo le prime ammissioni di uno dei militari coinvolti, il capo pattuglia, che si è presentato ieri in procura ammettendo un rapporto sessuale ma non lo stupro, anche l'altro militare è stato interrogato. "Mi sono fatto trascinare", avrebbe detto l'appuntato. Le indagini continuano e ora spunta anche una foto che una delle due ragazze americane avrebbe scattato durante la presunta aggressione. I contorni della vicenda diventeranno più chiari quando anche tutti i testimoni saranno interrogati. E intanto mentre il leader della Lega, Matteo Salvini, ha espresso dubbi che si sia trattato di uno stupro, sull'argomento è intervenuto il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, che ha detto: «Uomini e donne in divisa devono rappresentare, non solo quando sono in servizio, un presidio di legalità. Una forza sicura, cui rivolgersi con fiducia, soprattutto in momenti di pericolo e di debolezza. Gli avvocati seguiranno i cavilli e cercheranno dettagli. Ma basta quel che si sa per esigere una radiazione immediata e irrevocabile dei due protagonisti dei fatti di Firenze, indegni di essere ancora chiamati carabinieri. La loro condotta, che troverà le adeguate sanzioni penali, ha colpito anche le centinaia di migliaia di appartenenti alle forze di polizia, che con onore e abnegazione, difendono i cittadini». «Due folli non possono esporre a giudizi negativi centinaia di migliaia di apprezzati appartenenti alle forze dell'ordine. I carabinieri, in servizio e anche fuori dal servizio - osserva Gasparri - devono rappresentare una certezza, ancor più nelle città che amministratori irresponsabili trasformano in degradati domini di alcol, droga e sballo. I carabinieri devono aiutare chi soffre, punire chi delinque, ammonire sindaci e chiunque faccia diventare le nostre città un regno del caos. Siamo con i carabinieri, che difendono gli italiani sempre e ovunque. Biasimiamo chi ha fatto dilagare droga e alcol in luoghi che devono attrarre per la loro storia e la loro qualità, non perchè tutto è tollerato purchè faccia business. I due ex carabinieri hanno agito in modo spregevole. Ma molti altri si devono interrogare sulle loro gravi responsabilità».

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