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Adottate un rifugiato, da Parenzo a Lerner fino a Gassman: a casa loro non passa lo straniero

Le risposte dei vip e dei politici sempre in prima linea nella difesa degli immigrati

Pietro De Leo
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Ma in concreto, cosa vuol dire esser favorevoli all'accoglienza? Significa spingere il principio alle conseguenze più materiali, fino all'ospitare un immigrato a casa propria? Ci provarono le Iene, anni fa, a mettere politici e vip di fronte al fatto compiuto, proponendo loro di ospitare un profugo, e i «malcapitati» dopo un generico sì, poi facevano un'inversione «a u» quando veniva rivelato che l'immigrato c'era eccome, aveva le valigie pronte e la redazione lo avrebbe accompagnato a casa loro in qualsiasi momento. Così scivolò, ad esempio, Alessandro Gassmann, che oggi invece vediamo impegnatissimo a duellare con Giorgia Meloni sui social, affermando l'assoluta necessità degli immigrati nella nostra società. Peccato che allora, al microfono di Filippo Roma, dopo la sua disponibilità a dare alloggio ad un profugo, poi tracollò quando gli spiegarono che era tutto vero. Chi invece mantenne la parola data era Pippo Civati, parlamentare di «Possibile», che accolse a casa sua un ragazzo di terre lontane. E Il Tempo è partito proprio da lui. «È rimasto da me a Roma una settimana l'ho anche portato dove vivo con la mia famiglia. Gli avevo dato le chiavi di casa mia, così spesso tornava», racconta Civati. «Mi stavo anche adoperando per trovargli un lavoro, ma poi lui ha preferito andare... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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