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Agguato a Foggia, uccisi boss e cognatoFreddati anche due contadini testimoni

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Katia Perrini
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Agguato in pieno giorno nel Foggiano con un commando di killer che per uccidere un boss non ha esitato a compiere una strage assassinando anche il suo autista e due contadini colpevoli solo di aver assistito al delitto. È accaduto nei pressi della vecchia stazione di San Marco in Lamis lungo la provinciale 272 tra Apricena e San Severo. Le vittime sono Mario Luciano Romito, di Manfredonia (Fg), considerato elemento di spicco della malavita del Gargano e quasi certamente il vero bersaglio dei sicari, che viaggiava a bordo di un Maggiolino Volkswagen con il cognato Antonio De Palma, 40 anni, pure lui ucciso. A cadere sotto i colpi degli assassini anche due agricoltori imparentati tra loro, che si sono trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato a bordo di un Fiat Fiorino: uno è stato colpito in auto, l'altro fuori, freddato probabilmente nel tentativo di scappare nei campi. Secondo gli inquirenti della Dia, all'origine della strage ci sarebbe una vera e propria «guerra di mafia», segnata da «frequenti riassetti di potere» e dalla «nascita di alleanze trasversali particolarmente pericolose», e per questo destinata con ogni probabilità a «subire un'ulteriore evoluzione». La «società» foggiana e la mala garganica «impattano con inusitata violenza sulla provincia», scrivono gli analisti della Direzione Investigativa Antimafia, disegnando un quadro criminale articolato in diverse aree (capoluogo di provincia, Gargano, alto e basso Tavoliere) sostanzialmente «complesso ed instabile», caratterizzato dalla «notevole frammentazione» delle singole organizzazioni e da equilibri estremamente precari. E il pericolo appare accresciuto dalla «diffusa possibilità, per i clan, di attingere alle giovani leve, reclutate con ruoli marginali ma pur sempre funzionali alle attività illecite, come ad esempio la custodia di droga ed armi». Proprio su questo caso, il ministro dell'Interno, Marco Minniti, domani presiederà una riunione del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica presso la prefettura di Foggia e poi incontrerà, oltre al sindaco del capoluogo, anche quelli di alcuni comuni della provincia. Dall'inizio dell'anno gli omicidi nel territorio sono stati 17 senza contare due possibili casi di lupara bianca. 

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