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La comandante dei vigili dell'Argentario spara in testa al figlio e si uccide

Davide Di Santo
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È un mistero il motivo che ha spinto la comandante della polizia municipale di Monte Argentario (Grosseto), Loredana Busonero, 55 anni, a sparare, con la pistola d'ordinanza, al figlio Francesco, 17 anni, prima di rivolgere l'arma verso se stessa e togliersi la vita. È accaduto prima delle 8 di mattina, nella loro casa, una villetta in un residence sulla strada panoramica del Sole, a Porto Santo Stefano. L'allarme è stato dato dai vicini che hanno sentito gli spari. Il ragazzo, colpito mentre ancora dormiva, doveva essere portato con l'elisoccorso all'ospedale Le Scotte di Siena ma è morto prima del trasferimento. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Orbetello per le indagini coordinate dal pubblico ministero Maria Navarro. Nell'abitazione gli investigatori, che hanno posto sotto sequestro anche l'ufficio della donna, non hanno trovato alcun biglietto che spiegasse i motivi del gesto. Loredana Busonero, laureatasi all'università di Siena, era entrata a far parte del corpo di polizia municipale di Monte Argentario nel 1993. Nel 1997, quando già era comandante, aveva sposato l'allora sindaco della cittadina ed ex vicepresidente della Provincia di Grosseto, l'avvocato Marco Visconti. Nel maggio del 2015, però, a soli 56 anni, Visconti è morto. Secondo quanti conoscevano la donna, il gesto di questa mattina non può essere spiegato con il dolore, seppur grande, per la scomparsa del marito. E non risultano, al momento, esserci ombre nella vita del capo della polizia municipale di Monte Argentario. In passato Busonero era stata a processo per una duplice accusa di abuso di ufficio per una vicenda di concessioni demaniali, ma era stata assolta in entrambi i procedimenti. E fino a ieri, secondo quanto riferiscono alcune fonti, è andata a lavoro senza che nessuno scorgesse alcun segno di sofferenza. Non risulta nemmeno che il figlio Francesco, che il prossimo 2 agosto avrebbe compiuto diciotto anni, avesse mai dato dei problemi. Frequentava con profitto il liceo scientifico a Orbetello e con gli amici era impegnato nei preparativi della festa di compleanno. Sul luogo della tragedia, per esprimere il dolore di tutta la comunità, è arrivato anche il sindaco di Monte Argentario, Arturo Cerulli, accompagnato dalla sua vice, Priscilla Schiano. "Siamo di fronte a un omicidio-suicidio - ha detto il sindaco - che appare inspiegabile. Il paese è sconvolto da questa tragedia, tutti siamo scossi, rivoltati, piegati dalla costernazione e dal dolore. Mai ci saremmo aspettati una cosa del genere, accaduta all'apparenza senza alcun motivo. Ci sentivamo e vedevamo quasi tutti i giorni e anche ieri ci siamo sentiti per telefono e poi incontrati di persona per parlare dei problemi quotidiani. Sono scioccato da questa tragedia commessa da Loredana, un'eccellente dipendente comunale, da tutti conosciuti e stimata per il suo lavoro". Secondo il sindaco Cerulli, "Loredana era una persona tranquilla, impegnata nel suo lavoro e dedita al suo figlio adorato", quello che "ogni genitore vorrebbe avere"; "non so cosa possa essere successo nella sua testa".

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