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Il Mibact non può fermare La Ciociara porno. Il regista Salieri: io e le attrici in tour nel territorio

Davide Di Santo
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Anche se la versione porno de La Ciociara non ottenesse il nulla osta per la proiezione nei cinema a luci rosse, un circuito peraltro molto limitato, la Commissione di revisione cinematografica non potrà comunque impedirne la diffusione su internet e altre piattaforme. A spiegarlo è il sottosegretario ai Beni culturali Ilaria Borletti Buitoni, intervenuta in Commissione Cultura del Senato per rispondere a un'interrogazione della dem Maria Spilabotte. Il caso è noto: si tratta del film del veterano dei film hard Mario Salieri ispirato a "La ciociara" del romanzo di Alberto Moravia e della pellicola di Vittorio De Sica con Sophia Loren. Protagonista è la giunonica pornostar dei Castelli romani Roberta Gemma. La vicenda originale racconta il dramma delle marocchinate, le donne stuprate dai soldati magrebini inquadrati nell'esercito francese - i cosiddetti "goumier" - nel Lazio durante la seconda guerra mondiale. Una vicenda troppo delicata per diventare lo spunto di un film porno. E così, mentre il film inizia a circolare sul web e i trailer sono da settimane di dominio pubblico sui social network, la questione giuridico-legale entra nel vivo. Il sottosegretario Borletti Buitoni assicura che l'amministrazione fornirà "gli elementi necessari per una compiuta e approfondita valutazione" alla commissione, che è comunque un ente autonomo. Ma nella sostanza, in assenza di altri provvedimenti, il film sarà diffuso online. La questione è tecnica: la competenza della direzione generale cinema del Mibact è limitata ai nulla osta per la proiezione in pubblico di film nelle sale. Secondo la legge, quindi, se la casa di produzione decidesse di non distribuire la pellicola nei cinema a luci rosse non sarebbe tenuta neanche a presentare una copia alla direzione. E la "censura" è aggirata.  Intanto dall'altra parte della barricata prepara le sue truppe Mario Salieri che difende il valore "artistico" dell'opera e assicura che nel film con Roberta Gemma non ci sono scene di stupri e che rimandano alla vicenda delle "marocchinate". E annuncia iniziative sul territorio attraverso un post su Facebok, attaccando la senatrice Spilabotte che da mesi conduce la sua battaglia contro la diffusione del film: "Altra pubblicità per la senatrice Maria Spilabotte che continua a non rispondere alle mie domande. Adesso andrò io nel suo territorio a divulgare il reale concetto del mio lavoro. Inizio con un omaggio al monumento della Mamma Ciociara a Castro dei Volsci in compagnia delle protagoniste del film Roberta Gemma e Rebecca Volpetti e presto seguiranno molte altre iniziative". Il regista e l'attrice assicurano che "la fiction" uscirà e denunciano"recenti minacce pervenute sui social da numerosi" residenti nel Lazio.

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