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Terremoto di Amatrice: cinque indagati per il crollo delle case popolari di piazza Sagnotti

Davide Di Santo
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Cinque persone sono indagate dalla procura di Rieti per il crollo delle case popolari dell'Ater di piazza Sagnotti durante il terremoto di Amatrice dell'agosto dello scorso anno. Nel crollo delle palazzine costruite negli anni '70 morirono 18 persone. A dare la notizia è stato il Tg1 in esclusiva. I cinque indagati dalla procura di Rieti sono Ottaviano Boni, 79 anni, all'epoca direttore tecnico della Sogeap, impresa appaltatrice dei lavori; Luigi Serafini, 84 anni, amministratore unico della stessa società; Franco Aleardi, 84 anni, allora presidente pro tempore dell'Istituto autonomo case popolari (Iacp); Maurizio Scacchi, 63 anni, geometra dipendente della Regione Lazio; infine Corrado Tilesi, 85 anni, che all'epoca era assessore ad Amatrice. Il fascicolo è aperto per disastro, omicidio colposo e lesioni. "Palazzine costruite male, si è andati al risparmio" L'inchiesta è coordinata dal procuratore capo Giuseppe Saieva e svolta anche dal pm Rocco Maruotti il quale ha detto al Tg1 che "per come erano state realizzate sarebbero crollate con qualsiasi sisma". "Si tratta di palazzine costruite molto male. - ha spiegato il procuratore di Rieti Giuseppe Sajeva ai microfoni del Tg1 - La stessa cosa non si è verificata in altre palazzine costruite nella stessa piazza dalla stessa impresa. Si è andati un po' al risparmio, un problema di costi e profitti". "Ce l'abbiamo messa tutta - ha aggiunto - per cercare di dare una risposta a chi l'attende e ancora ci sono tante altre indagini da concludere". Oltre ai cinque indagati raggiunti da un avviso di conclusione delle indagini altre quattro persone non sono più perché perseguibili perché deceduti. Si tratta di due dirigenti del Genio civile, di un ingegnere e di un architetto.

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