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Sfregio alla memoria di Giovanni Falcone, decapitata la statua a Palermo

La testa della statua di Giovanni Falcone a Palermo

Silvia Sfregola
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Grave atto vandalico nella notte a Palermo, nel quartiere popolare dello Zen. La statua dedicata al giudice Giovanni falcone, situata fuori dall'istituto falcone-Borsellino di via Pensabene, nella notte è stata rimossa dalla base. La testa è stata staccata e usata come ariete per sfondare una vetrata di ingresso della scuola. La polizia ritiene si tratti di un atto vandalico e non di un tentativo di furto nell'istituto, già oggetto di raid vandalici alla fine del 2015. Poi, in giornata, ignoti, ha fatto sapere dal Comune, hanno bruciato un cartellone con un'immagine di falcone posizionato davanti ai cancelli della scuola Alcide De Gasperi. "A Palermo, dove il cambiamento è stato forte ed irreversibile questi comportamenti confermano che c'è ancora molto fare ma che siamo davanti a un fenomeno che dimostra il nervosismo di ambienti arroganti e mafiosi che non si rassegnano all' inevitabile sconfitta", ha commentato il sindaco Leoluca Orlando. "Sono costernata da un episodio di vandalismo che per la seconda volta colpisce un baluardo di legalità in un quartiere estremamente sensibile della nostra città. Non ci arrenderemo mai - ha detto Maria falcone, sorella del giudice - e la statua risorgerà più bella di prima ma chiedo alla autorità di pubblica sicurezza di garantire per il futuro un presidio adeguato a un monumento simbolo della nostra città". "Oltraggiare la memoria di falcone è una misera esibizione di vigliaccheria", ha scritto su Twitter il premier Paolo Gentiloni. Il suo 'cinguettio' è stato ritwittato a stretto giro dal segretario del Pd, Matteo Renzi. Parole di condanna anche dalla ministra dell'Istuzione, Valeria Fedeli: "L'atto di vandalismo avvenuto alla scuola 'falcone' di Palermo è un episodio grave e vigliacco. Lo condanniamo con decisione e ribadiamo con forza che la scuola non si arrende". E poi l'intervento del ministro della Giustizia, Andrea Orlando: "Sdegno, rabbia e rammarico per il gravissimo episodio accaduto oggi a Palermo. La memoria di Giovanni falcone non potrà essere scalfita in nessun modo da alcuno". Duro anche il presidente del Senato, Pietro Grasso: "Di notte, contro la statua di Giovanni, dentro una scuola. È difficile immaginare qualcosa di più vile e squallido. Se è un avvertimento mafioso sarebbe una prova di debolezza, non di forza; se invece si trattasse del gesto di una banda di vandali sarebbe l'ulteriore conferma che dobbiamo ripartire dalla scuola e da un maggior controllo del territorio, per prevenire questo tipo di comportamenti". Ancora, Giovanni Legnini, vicepresidente del Csm, ha twittato: "Gravissima e deplorevole offesa a memoria di #falcone. Un gesto vile da condannare con fermezza". A gamba tesa è entrata anche l'Anm: "Ancora oggi, dopo tanti anni dalla sua morte, la memoria di Giovanni falcone fa paura. E lo dimostra quanto è accaduto oggi a Palermo".

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