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Finale di Champions Juve-Real Madrid: è morta Erika, la donna schiacciata dalla folla a Torino

Katia Perrini
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Non ce l'ha fatta Erika Pioletti, la 38enne ferita in piazza San Carlo, a Torino, la sera della finale di Champions League a Cardiff tra Juventus e Real Madrid. La donna, di Domodossola, era in ricoverata in gravissime condizioni al San Giovanni Bosco. È deceduta stasera, poco prima delle 22, nel reparto di rianimazione dell'ospedale. I genitori hanno immediatamente chiesto di donare gli organi della figlia. Il sindaco Chiara Appendino, che si è recata in ospedale per incontrare i genitori di Erika, ha diffuso una nota in cui annuncia il lutto cittadino nel giorno dei funerali. «In un momento di così profondo dolore - dice - posso solo esprimere le più sincere condoglianze mie e di tutta la Città a familiari e amici di Erika». Anche la Juventus, sul proprio sito internet, ha espresso «cordoglio per la scomparsa di Erika dopo una lunga sofferenza. I fatti della sera del 3 giugno sono nel cuore di tutti i dirigenti, i tesserati, i dipendenti della società che si uniscono al dolore della città». E intanto l'ipotesi di reato ora è di omicidio colposo.   Il vescovo Nosiglia «È con grande dolore che ho appreso la morte di Erika dopo lunghi giorni di agonia in seguito alle conseguenze tragiche della sera di sabato 3 giugno. Prego perché il Signore l'accolga nel suo regno di pace e di amore e prego per i suo cari affinché siano sostenuti dalla materna tenerezza della Madonna Consolata di cui stiamo celebrando la Novena». Lo scrive in una nota l'arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia. «La morte di Erika - aggiunge - aggrava ancora più profondamente lo scoramento del nostro animo, ma anche il giudizio già severo formulato dopo quanto è accaduto a Piazza San Carlo. La ferita al cuore stesso della città resterà come un marchio che pesa sulla nostra coscienza di cittadini e su quanti sono stati la causa diretta o indiretta degli assurdi incidenti capitati in quello che doveva essere un sereno e gioioso incontro di tifosi e ha avuto invece delle conseguenze di grave sofferenza per centinaia di feriti e ora anche della morte di Erika». Il Governatore del Piemonte «Desidero esprimere a nome mio e di tutta la comunità piemontese cordoglio e vicinanza alla famiglia Pioletti, che in tutti questi giorni ha vissuto con compostezza e grande dignità la graduale perdita di speranza di un miglioramento delle condizioni di Erika. Quanto successo quel sabato lascia ancora sgomenti tutti noi, e gli oltre 1.500 feriti - con un pensiero particolare a coloro che sono ancora in situazione critica - vittime di una serata cominciata in festa e finita in una incomprensibile tragedia, pesano sul nostro cuore. Confidiamo dunque e chiediamo che le indagini facciano al più presto chiarezza su quanto accaduto in piazza San Carlo». Lo dichiara il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino. Il premier Renzi «Vorrei che arrivasse alla famiglia di Erika le condoglianze di tutti noi, senza distinzione». Lo ha affermato il segretario del Pd, Matteo Renzi, durante la trasmissione web «Ore nove». «Quella calca ha portato un bottino pazzesco, perchè quando hai una giovane vittima e 1.527 feriti, ti rendi conto che non solo qualcosa non è andata bene», ha aggiunto. La Juventus «Purtroppo Erika non ce l'ha fatta. Non ci sono parole per esprimere il dolore. Solo silenzio, vicinanza alla famiglia e rispetto». Così il centrocampista della Juventus Claudio Marchisio. «Rabbia. Dolore. Sconcerto. Sono vicino a tutti i familiari, parenti e amici di Erika. La mia preghiera e il mio pensiero». Sono le parole con cui il capitano della Juventus, Gianluigi Buffon, ha commentato su twitter.

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