Terremoti, morti eccellenti e semplici bufale: la gaffe corre sul filo delle breaking news
Alle prime luci dell'alba l'Italia è stata scossa da un brivido: i primi telegiornali della mattina hanno diffuso infatti la notizia di una potente scossa di terremoto registrata a Pieve Torina, in provincia di Macerata. L'evento era stato ripreso pari pari dal sito web dell'Istituto italiano di geofisica e vulcanologia che, alle 5 e diciassette minuti, pubblicava i termini dell'episodio sismico: scossa 5.1 della scala Richter con epicentro individuabile ad un chilometro di distanza (a nord) da Pieve Torina. Il dato è rimasto, opportunamente segnalato, sul sito web per oltre mezz'ora dopodiché è stato cancellato e sostituito con altri numeri. Una sovrapposizione ha determinato l'inciampo informativo perché la scossa di 5.1 gradi è stata registrata, si, ma nella Filippine, nella stessa ora in cui a Pieve Torina se ne rilevava un'altra, ma di debolissima intensità: solo 1.6 gradi. Nessuno se ne era accorto, nella zona, ma dopo la diffusione della notizia, in tanti hanno cominciato a tremare davvero, generando una rete intensa di comunicazioni da un capo all'altro dello Stivale tra chi ha famiglia nell'area presuntamente colpita dal sisma e chi abita là e si chiedeva come comportarsi, in caso di eventuali repliche. Errore tecnico https://t.co/p62Vj3h7YY— INGVterremoti (@INGVterremoti) 15 giugno 2017 Un precedente sisma, quello terribile del 30 ottobre 2016 delle 7 e quaranta (ora italiana), di 6.5 gradi di magnitudo, con epicentro Norcia, era stato fonte di equivoci e preoccupazioni maggiorate rispetto a quelle già congrue: alla scossa era stato attributo il grado di 7.1: il dato ha fatto il giro del mondo. L'errore in questo caso, non era stato dell'istituto di geofisica ma della Reuters India, la prima a twittare la notizia legata al terremoto con il grado sbagliato, preceduta di un minuto da LBC, una radio londinese. Nel giro di pochi minuti l'agenzia era stata citata anche da qualche canale informativo italiano. L'informazione, si sa, si nutre di comunicazioni che circolano in maniera chiassosa. Televideo, il sedici settembre 2016, di solito puntuale, fonde per errore due notizie: la morte dell'ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e l'arresto, a Pomezia, di un uomo che custodiva in casa un'arma da guerra. Ne viene fuori un pasticcio secondo il quale il compianto Ciampi risultava incensurato, sessantunenne e con un mitragliatore fra le mura domestiche. Il quattro maggio scorso, è stato "The Sun", popolare e autorevole quotidiano britannico, a twittare la notizia del decesso del marito della regina Elisabetta, il duca di Edimburgo. "Filippo è morto", ha fatto sapere il giornale e la notizia è arrivava subito anche in Italia. Una mezz'ora dopo il tweet veniva cancellato perché, grazie a Dio, il principe godeva di eccellente salute ed il suo addio alla vita pubblica non significava una partenza verso l'altro mondo. Le gaffes legate ai decessi mai avvenuti si sono moltiplicate, nel corso degli ultimi anni, raccontano le cronache. E' toccato numerose volte a Paolo Villaggio: il dieci novembre 2011 per esempio, un'agenzia di stampa pubblica per pochi minuti un lancio commosso: "l'Italia perde il suo Fantozzi, che ha fatto ridere un'intera generazione". Tempo dieci minuti ed il lancio viene ritirato senza nessuna spiegazione. Più di recente è toccato al povero Piero Angela. Il dieci settembre 2016 viene dato per morto dal web per effetto del rilancio da parte di un utente di una vecchia, e sbagliata, notizia da un sito non aggiornato che titolava "Addio a Piero Angela, il pilastro di Superquark ci lascia a 87 anni". Lui ci ride su: "Ancora? E che cosa devo dirvi? Smentisco!". Il primo giugno scorso, e siamo in America, il piccolo Barron, figlio di Melania e Donald Trump resta scioccato quando vede in tv la comica americana Kathy Griffin tenere in mano la testa del presidente insanguinata. La proteste arrivano immediate perché il piccolo ereditiero ha creduto (per pochi secondi, ma lo ha creduto) che suo padre fosse stato decapitato. Le scuse della comica arrivano pochi giorni dopo.