DOPO LA BANCAROTTA
Altra condanna per Emilio Fede: due anni e tre mesi per i foto-ricatti a Mediaset
Dopo la condanna a tre anni e mezzo nel processo milanese in cui era imputato per concorso in bancarotta con Lele Mora, Emilio Fede è stato condannato dal Tribunale di Milano a due anni e tre mesi di carcere per la vicenda con al centro alcuni fotomontaggi e presunti ricatti ai vertici di Mediaset, quando il giornalista venne rimosso dalla sua carica di direttore del tg4. Una pena inferiore a quella domandata dal pm Silvia Perrucci che aveva chiesto 4 anni e 9 mesi perché il giudice Alberto Carboni ha riqualificato due dei tre reati. Secondo l'accusa, l'ex direttore avrebbe dato mandato a Gaetano Ferri, suo ex personal trainer, e ad altre due persone di "costruire" fotomontaggi falsi e compromettenti ai danni del direttore dell'informazione di Mediaset, Mauro Crippa e del presidente dell'azienda Fedele Confalonieri. Attraverso una serie di "pressioni e minacce", è la tesi del pm, avrebbe costretto "Crippa, Confalonieri ma anche lo stesso Silvio Berlusconi" a fargli avere "un accordo più vantaggioso con una buonuscita di 820mila euro e un contratto di collaborazione di 3 anni". Un episodio di estorsione relativo ai fotomontaggi quando venne licenziato è stato riqualificato in tentata estorsione, mentre la contestazione di violenza privata per alcuni sms inviati a Ferri è stata convertita in minacce. Alle parti civili Confalonieri e Ferri è stato riconosciuto un risarcimento rispettivamente di 20mila e 2mila euro. "Fede è stato condannato ingiustamente, lo possiamo dire con molta serenità. Non ha fatto nulla di quello per cui è stato condannato oggi e l'altro ieri", ha detto l'avvocato Alessandra Guarini, legale dell'ex direttore del Tg4. "Faremo di tutto per dimostrare l'innocenza di Emilio Fede - ha spiegato il suo difensore - e useremo le prove che paradossalmente ci hanno fornito proprio questi processi, prove che i giudici evidentemente non hanno saputo cogliere e che invece speriamo vengano colte in sede d'appello". "Emilio Fede vantava un'amicizia vecchia 25 anni con il presidente Berlusconi ma quello che è emerso è solo la minima parte di quello che voleva fargli", ha detto Gaetano Ferri, il personal trainer che ha scelto il rito abbreviato ed è già stato condannato in appello per la stessa vicenda.