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Emilio Fede dopo la condanna: "Non ho fatto la cresta a Berlusconi"

Andrea Ossino
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«Sono stato sempre un garantista e vedo le mie garanzie prese a calci». Ironico ma con un filo di rabbia. Emilio Fede, dopo la sentenza con cui è stato condannato a scontare 3 anni e 6 mesi di carcere, sceglie di raccontare a Il Tempo la sua verità. L'ex direttore del Tg4 annuncia battaglia contro la sentenza emessa dal tribuna ledi Milano, una sentenza che lo vede colpevole di bancarotta fraudolenta. L'episodio si riferisce alla presunta distrazione di un milione e 110 mila euro che, secondo la procura del capoluogo lombardo, l' ex direttore del Tg4 avrebbe ottenuto tenendo per sé parte di quell' aiuto economico che Silvio Berlusconi avrebbe stanziato per salvare la società di Lele Mora, che navigava in cattive acque. L'ex talent scout ed agente dei vip, che ha già patteggiato separatamente la propria pena, aveva infatti chiesto aiuto al leader di Forza Italia: due milioni e 800 mila euro. Soldi che tuttavia, secondo il sostituto procuratore milanese, Eugenio Fusco, «non dovevano essere dirottati in parte a Fede per i suoi buoni uffici presso Berlusconi». E così il pubblico ministero ha chiesto una condanna di tre anni di reclusione. Poi la Corte ha sentenziato una pena addirittura più grave, chiedendo anche la liquidazione immediata di 1 milione e 110 mila euro.  Buonasera direttore. Una giornata nera. «Fortunatamente sono stato tempestato di telefonate di solidarietà. Mi hanno chiamato un sacco di avvocati convinti della mia innocenza che si sono offerti di assistermi gratuitamente. Anche amici: tutti vogliono aiutarmi... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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