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Corona: prendetevi i soldi e datemi la mia famiglia. E il giudice gli dà solo un anno

Fabrizio Corona

Katia Perrini
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Fabrizio Corona è stato condannato dal Tribunale di Milano a un anno di reclusione per sottrazione fraudolenta delle imposte. L'ex re dei paparazzi è stato, invece, assolto per altri due reati, tra cui l'intestazione fittizia dei beni in relazione ai 2,6 milioni di euro che secondo la procura aveva nascosto al fisco nel controsoffitto dell'abitazione della sua collaboratrice, Francesca Persi, e in due cassette di sicurezza in Austria. La storica collaboratrice è stata condannata a 6 mesi con la sospensione condizionale della pena. Corona, i suoi familiari e la sua fidanzata Silvia Provvedi hanno esultato in aula alla lettura della sentenza. I giudici della prima sezione penale di Milano, presieduti da Guido Salvini, hanno assolto Corona «perché il fatto non sussiste» dai reati di intestazione fittizia di beni e violazione delle norme patrimoniali durante la misura di prevenzione. Dopo la lettura del verdetto, Corona ha baciato e abbracciato i familiari e la fidanzata Silvia Provvedi e ha fatto gesti di esultanza. Soddisfatta e commossa anche la mamma di Corona, Gabriella Privitera, che oggi è stata accompagnata in Tribunale dal figlio Federico. "Corona resta in carcere perché il Tribunale di sorveglianza ha revocato il suo affidamento, ma, essendo venuto meno il mandato di cattura, le cose cambiano di molto. Fabrizio riprenderà, quindi, il suo percorso". Così l'avvocato Ivano Chiesa spiega lo scenario che si apre davanti al suo assistito dopo che il tribunale di Milano lo ha condannato ad un anno. "Sono felice, felicissimo - ha aggiunto il legale - continuo a ridere e sono anche un po' distrutto, perché Fabrizio, subito dopo la lettura della sentenza, mi ha riempito di botte. Avevo detto che il giudice Salvini era un fuoriclasse e così è stato. Già sei mesi fa, ha aggiunto rivolto ai cronisti, aveva detto che non esisteva il reato di intestazione fittizia e che Fabrizio non c'entra niente con la mafia e nemmeno con la criminalità organizzata". Corona, prima della sentenza si era rivolto ai giudici con un messaggio accorato: «Fuori ad aspettarmi è rimasta mia madre, che darebbe la vita per mio figlio ma si sta facendo vecchia, e la mia fidanzata, che pur essendo giovane è unica e speciale e quello che ha fatto per me non lo avrebbe fatto nessuna donna - e qui Silvia è scoppiata in lacrime - Ho questa piccola famiglia, mi aspetta ed è l'unica cosa che voglio, i soldi non mi interessano, potete anche tenerveli. Datemi ciò che è giusto e fatemi riprendere il percorso da dove lo avevo interrotto». Nella lettera indirizzata ai giudici, l'ex agente dei paparazzi aveva aggiunto: «Sono stanco, non penso di essere è più forte come prima e ho paura, non per me ma per mio figlio, che dal giorno del mio arresto a casa di mia madre in un modo così assurdo non è più quello di prima. Sono sempre stato un casinista, sono forse un matto, ma non sono un criminale e soprattutto non sono e non sarò mai un mafioso», ha proseguito, «mio figlio Carlos di 14 anni è venuto a trovarmi in carcere e mi ha detto: non può esistere una società basata sul libero arbitrio, cerca di essere fiducioso e soprattutto ricorda che il perdono è meglio di una preghiera».

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