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Antinori si difende: "La ragazza degli ovuli mi ha costretto a fare sesso"

Severino Antinori

Katia Perrini
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"Ho conosciuto questa ragazza in una discoteca a Siviglia. Ho notato subito che provava una forte attrazione per me, ma io no". Severino Antinori ricostruisce così il primo incontro con Hanae Messuak, la 24enne spagnola di origine marocchina che lo ha accusato di averle espiantato 6 ovuli senza permesso. Il ginecologo, rispondendo alle domande dei pm di Milano Leonardo Nessi e Maura Ripamonti, ha raccontato davanti ai giudici del'ottava sezione penale di aver incontrato la ragazza nel periodo di Natale del 2015. "Che facesse la prostituta - ha aggiunto - non ci sono dubbi". "Lei mi ha preso la mano e mi ha portato nella stanza dell'albergo. Io all'inizio ho rifiutato - ha spiegato - poi ho ceduto, lei era insistente e mi sono sentito costretto a fare sesso con lei". Dopo quel primo incontro, nel quale il ginecologo si è sentito quasi "forzato", non ci sarebbero più stati momenti di intimità tra lui e la 24enne, che "si era attaccata" a lui "come una sanguisuga". Una versione opposta rispetto a quella della presunta vittima: nell'udienza del 9 marzo scorso aveva detto che era stato il medico a chiederle di avere un rapporto, ma lei lo avrebbe rifiutato rispondendogli che era più vecchio di suo padre. Per Antinori, invece, la ragazza tre mesi dopo il loro primo incontro, a marzo del 2016, si era presentata a sorpresa a Milano da lui. La 24enne a quel punto "ha espresso la volontà di fare una donazione di ovuli. Io - ha affermato Antinori - le ho detto che, se proprio lo voleva fare, doveva fare tutto l'iter con i miei assistenti". La ragazza avrebbe anche continuato a insidiarlo. Prima dell'operazione, fissata per il 5 aprile 2016, infatti, era andata nella stanza dell'hotel Mariott dove il medico si trovava "con una signora che all'epoca era la mia compagna". Antinori ha detto di aver "cacciato via" la 24enne, ma "il giorno dopo - ha proseguito - mi sono accorto che dalla cassetta di sicurezza era sparito il mio Rolex Submariner. Ho chiamato la polizia scientifica ma non c'erano prove. Per me è stata lei perché era molto attratta dai Rolex". La 24enne avrebbe anche fatto sparire 700 euro dallo studio romano di Antinori. "Lei - ha detto in aula il medico - ha fatto un'ecografia di controllo e dopo quei 700 euro non c'erano più". "A un certo punto - ha raccontato ancora Antinori in aula - la ragazza ha fatto una sceneggiata napoletana. Si è messa a piangere, mi ha detto che sua mamma stava morendo e mi ha chiesto darle qualcosa, allora le ho dato duemila euro". Denaro che per Antinori era un semplice "rimborso" e non certo un pagamento per la donazione degli ovuli. Sarebbe stata la ragazza a insistere per la donazione. "Ha fatto il colloquio preliminare le è stato spiegato tutto - ha sottolineato il ginecologo - e ha firmato il consenso all'operazione. Ha espresso la sua volontà cento volte. E la legge italiana parla chiaro: una volta sottoscritto il consenso, si prende un impegno che va rispettato". "Io volevo mandarla via ma lei ci ha tampinati - ha spiegato il ginecologo - tornava sempre, ho detto anche alle mie segretarie di mandarla via. Siamo stati turlupinati da lei". Il 5 aprile del 2016, il giorno dell'operazione, la 24enne spagnola «era tranquilla» e l'anestesista Antonino Marcianò (anche lui imputato) "le ha dato tutte le informazioni" prima di sedarla. L'equipe di Antinori, però, ha deciso di darle prima dell'operazione una dose un po' più "prolungata" di sonnifero, "lo stesso - ha spiegato il professore - che usava Michael Jackson", per farle affrontare l'intervento in uno stato di sedazione. Quando la 24enne si è svegliata, ha concluso Antinori, "l'unica sua preoccupazione era che non ha trovato il telefono nella borsa che, diceva, le serviva per chiamare la mamma". Il professore ha anche tenuto a difendere il suo lavoro. "Ho rivoluzionato la fecondazione assistita in Italia" con risultati dal "grande valore scientifico e morale", ha detto. "Io ho fatto nascere figli e principi e capi di Stato - ha insistito -  Nella mia carriera ho prelevato migliaia di ovuli. Figuriamoci se avevo bisogno dei sei ovuli della spagnola. Le sue - ha concluso - sono accuse infamanti".

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