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Strage di via D'Amelio, per una volta si pentono i giudici

La procura si scusa 25 anni dopo. "Nei processi inflitte diverse condanne ingiuste, perdonateci"

Luca Rocca
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Ci sono voluti anni, molti anni, ma alla fine le scuse dei magistrati per aver condannato le persone sbagliate nel processo Borsellino sono arrivate. E a pronunciarle, chiedendo contemporaneamente la revisione delle pene inflitte a chi con la strage di via D'Amelio non c'entrava assolutamente nulla, è stata, sorprendendo tutti, la procura generale di Catania. "Quali rappresentanti dello Stato - hanno affermato, infatti, le sostitute Pg Concetta Ledda e Sabrina Gambino - ci sentiamo in dovere di chiedere scusa, nonostante non siano nostre le responsabilità, per le condanne ingiuste inflitte nell'ambito del processo per la strage di via D'Amelio". E che le due procuratrici non siano personalmente responsabili degli errori processuali, non ci piove; ma che lo Stato, rappresentato da tutte quelle toghe, pm e giudici, che per quasi 20 anni hanno creduto a falsi pentiti, sia il vero colpevole del lungo fallimento investigativo del caso Borsellino, nessuno può più negarlo. Il mese scorso è giunto a conclusione il cosiddetto "Borsellino quater", l'ennesimo processo sulla mattanza del 19 luglio 1992 che costò la vita a Paolo Borsellino e ai suoi cinque agenti di scorta. La Corte d'Assise di Caltanissetta ha condannato all'ergastolo... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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