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Favori agli armatori, indagati a Trapani il presidente Crocetta e il sottosegretario Simona Vicari

Il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta

Silvia Sfregola
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Corruzione, turbata libertà degli incanti, violenza o minaccia a pubblico ufficiale, accesso abusivo ad un sistema informatico, rivelazione del segreto d'ufficio e installazione di apparecchiature per intercettare conversazioni telefoniche. Sono le accuse a carico di politici arrestati e indagati questa mattina nell'ambito dell'operazione "mare monstrum" portata avanti dai carabinieri di Palermo e Trapani per indagare su un giro di mazzette sui fondi riguardanti il trasporto marittimo. C'è anche il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta tra gli indagati nell'ambito dell'inchiesta che ha fatto scattare gli arresti domiciliari per il deputato regionale Girolamo Fazio, ex sindaco di Trapani e candidato nuovamente a sindaco, e per il capo della segreteria particolare dell'assessore regionale alle infrastrutture e mobilità, Giuseppe Montalto. È stato invece portato in carcere l'armatore Ettore Morace, titolare "Liberty Lines". Indagata per corruzione anche la sottosegretaria e senatrice Simona Vicari: avrebbe ricevuto Rolex in cambio di un emendamento che riduceva l'Iva sul trasporto marittimo. L'inchiesta per corruzione L'indagine si è concentrata su Morace, proprietario della Liberty Lines, compagnia di navigazione con sede a Trapani e leader nel settore del trasporto passeggeri su imbarcazioni veloci, dopo il riscontro di gravi irregolarità per quanto riguardava l'affidamento, proprio a favore della società di Morace, dei servizi di collegamento a mezzo unità veloci per le isole Egadi ed Eolie. Nel dettaglio, è stato notato un sovradimensionamento della compensazione finanziaria, ottenuto attraverso Salvatrice Severino, funzionaria del dipartimento Infrastrutture ora indagata: la donna si sarebbe spesa per far risolvere positivamente un contenzioso che Morace aveva con l'amministrazione regionale e lo avrebbe favorito nel predisporre il bando del 2014. In generale, Morace si è dimostrato abile nel tessere una vasta e diversificata rete di supporto politico-istituzionale, a livello regionale e nazionale, finalizzata al rafforzamento della posizione di quasi monopolio della Liberty Lines e all'aggiudicazione di fondi regionali "gonfiati". Soprattutto è emerso il suo legame con il deputato regionale Girolamo Fazio, accusato a sua volta di aver fatto pressioni sull'ex presidente del Cga, Raffaele De Lipsis, per far rivedere una sentenza del Tar del 2017 che dava ragione alla Regione contro Morace su un vecchio contenzioso. Morace si è avvalso anche del forte appoggio della sottosegretaria di Stato al ministero dei Trasporti Simona Vicari (il cui fratello è anche dipendente della Liberty Lines): con il suo interessamento della stessa, l'imprenditore è riuscito a ottenere fra il 2015 e il 2016 la presentazione e l'approvazione di un emendamento alla legge di stabilità dello Stato con il quale veniva ridotta l'imposta d'Iva dal 10% al 5% per i trasporti su navi veloci, causando un ammanco alle casse dello Stato di 7 milioni di euro e, di conseguenza, un arricchimento della società Liberty Lines; il ritiro della proposta di nomina di un consulente, inviso a Morace, all'assessorato regionale ai Trasporti. A sua volta, il capo della segreteria dell'assessore ai Trasporti della Regione Sicilia, Giuseppe Montalto, sfruttando il suo ruolo, è riuscito a ottenere dall'armatore l'assunzione di un amico giornalista nell'ufficio stampa di Liberty Lines e una favorevole liquidazione del trattamento di fine rapporto con "Siremar s.p.a." per l'amica Marianna Caronia.

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