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Noi stiamo con l'agente che spara al ladro

Due albanesi entrano in una casa a Giugliano. Poliziotto reagisce e fa fuoco. È chiara legittima difesa. Il criminale dell'est è in fin di vita al Cardarelli

Angela Di Pietro
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Mentre l'assemblea legislativa del Veneto approvava la proposta di modifica dell'articolo 52 del codice penale, estendendo i confini della legittima difesa, un poliziotto in servizio al commissariato di Bagnoli doveva difendersi dall'accusa di aver sparato all'albanese che aveva cercato di entrare nella sua villetta, poche ore prima. Il ferimento ha alimentato il fuoco delle polemiche sulla legittimità della difesa personale, i cui termini sono oggetto di una riforma non esente da critiche, ripensamenti, mezzi passi. L'ultimo presunto giustiziere di cui si scrive è in realtà un agente di polizia, costretto a sparare al ladro che stava per entragli in casa perché il ladro medesimo gli aveva esploso contro un colpo di pistola, fortunatamente andato a finire nel frontalino del balcone. Il malvivente in questione, Eugen Cami, trentacinque anni, precedenti penali per furto e ricettazione, irregolare in Italia e residente a Casal di Principe, è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico all' ospedale Cardarelli di Napoli, a causa delle lesioni intratoraciche riportate (il proiettile gli è entrato in un polmone). Le sue condizioni sono gravissime. I fatti si sono consumati ieri mattina alle quattro, in una villetta gialla a due piani di via Signorelle, una quieta località residenziale di Lago Patria, una frazione di Giugliano di Napoli. L'agente dorme. In casa con lui moglie e figlio. Il cane da guardia... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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