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Il Papa in Egitto, così Francesco scioglie il gelo tra Vaticano e Al-Azhar

Papa Francesco

Silvia Sfregola
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Oggi al Cairo Papa Francesco abbraccerà ancora il grande imam di Al-Azhar, Muhammad al-Tayyeb, e scioglierà definitivamente il gelo con il più autorevole centro teologico dell'Islam sunnita. Il 23 maggio scorso lo aveva ricevuto in udienza, accogliendolo con una frase emblematica: "Il messaggio è l'incontro". Il rapporto tra il centro egiziano e la Santa Sede si era rotto nel 2011, dopo alcuni interventi pubblici di Benedetto XVI che avevano fatto saltare dalla sedia il governo egiziano e proprio i vertici di Al-Azhar. Il primo è stato nel 2006, in occasione di una lectio magistralis all'Università di Ratisbona: Maometto ha introdotto solo "cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede", aveva detto Ratzinger. Cinque anni più tardi, il 10 gennaio 2011, al tradizionale discorso al Corpo diplomatico della Santa Sede, Benedetto XVI citò un attentato ai copti di Alessandria, avvenuto poche settimane prima: Benedetto XVI aveva chiesto ai "governi della regione" di adottare, "malgrado le difficoltà e le minacce", "misure efficaci per la protezione delle minoranze religiose". Al-Azhar e le autorità politiche del Paese vi lessero un appello ai Paesi occidentali a intervenire in Egitto per difendere i cristiani. L'Egitto sollevò nei confronti della Santa Sede l'accusa di "ingerenza inaccettabile", richiamando l'ambasciatrice, Aly Hamada Mekhemar, rientrata poi alla fine del mese di febbraio. A maggio il Vaticano e il grande imam si sono impegnati insieme per il "rifiuto della violenza e del terrorismo", ma anche per garantire la protezione dei cristiani in Medio Oriente. Sono bastati 30 minuti di dialogo privato perché i due leader spirituali rilevassero l'importanza dell'incontro nel quadro del dialogo fra la Chiesa cattolica e l'Islam. E il viaggio di Francesco è su questa linea: carico di significati interreligiosi ed ecumenici, ma anche di vicinanza alla comunità cattolica. Dopo l'incontro in Vaticano, c'è stata una conferenza patrocinata da Al-Azhar sulla cittadinanza e la libertà alla quale ha preso parte anche il Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, dove è stata firmata una dichiarazione "invitando tutti a rifiutare la violenza in nome di Dio, invitando al rispetto e alla convivenza pacifica tra cristiani e musulmani sulla base dello stato di diritto, dell'uguaglianza e del concetto di cittadinanza, un altro concetto importante da sottolineare", ha spiegato il segretario di Stato della Santa Sede, Pietro Parolin. "Credo che ci sarà un appello - ha annunciato alla Radio Vaticana -, si esprimerà un impegno comune dei cristiani e dei musulmani in favore della pace". "E' una visita storica", ha commentato qualche giorno fa Kadri Abdelmottaleb, capo del protocollo dell'università di Al Azhar, raccontando al Sir l'attesa "che sale" per la visita di Papa Francesco in Egitto durante la quale parteciperà alla Conferenza internazionale per la pace promossa dalla stessa università sunnita. "C'è grande attesa per questa visita", ha riferito. "Numerose delegazioni sono attese da diversi Paesi mediorientali e non, e stiamo organizzando una accoglienza degna per tutti. Papa Francesco è un uomo di pace e lo accoglieremo con grande onore".

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