Arrestato Vannoni, ha continuato a "curare" all'estero con il metodo Stamina
I carabinieri del Nas di Torino hanno fermato oggi Davide Vannoni, l'inventore del metodo Stamina, il controverso trattamento privo di riscontri scientifici rivolto alla cura delle malattie neurodegenerative. A disporre la misura il procuratore aggiunto di Torino Vincenzo Pacileo, che ha avviato una nuova indagine sull'operato del sedicente medico. I carabinieri si sono presentati questa mattina nella sua casa torinese con un'ordinanza di custodia cautelare: l'accusa è di aver proseguito la somministrazione del metodo Stamina all'estero, in particolare in Georgia. Quando patteggiò la condanna a un anno e dieci mesi nel 2015 Vannoni si impegnò a non proseguire le sue attività, bocciate dalla comunità scientifica. Davide Vannoni inoltre stava cercando una nuova località, Ucraina, Bielorussia e Santo Domingo, dove curare i pazienti con il metodo Stamina, ritenuto illegale in Italia e per il quale aveva già patteggiato una pena di 22 mesi nel processo tenutosi a Torino. E' quanto emerso dalle intercettazioni telefoniche dei carabinieri Nas del capoluogo piemontese, che hanno fermato il fondatore di Stamina, proprio quando era pronto a lasciare l'Italia. Vannoni, secondo quanto appurato dagli inquirenti, fino al novembre 2016 avrebbe trattato in Georgia una cinquantina di pazienti italiani, che pagavano fino a 27mila euro per usufruire delle cure. I militari hanno perquisito le abitazioni della biologa Erica Molino (che come Vannoni aveva patteggiato nel processo torinese) e di Rosalinda La Barbera, presidente dell'associazione Prostamina Life, che si occupava del reclutamento dei malati affetti da malattie neurodegenerative, anche appoggiandosi a un tour operator georgiano. Nella nuova inchiesta coordinata dal pm Vincenzo Pacileo ci sarebbero almeno sette indagati.