Barista ucciso dal rapinatore a Budrio, caccia a un ex militare dell'Est Europa
È caccia all'uomo dopo l'omicidio del barista 52enne ucciso ieri sera intorno alle 21.30 da un rapinatore che puntava all'incasso del bar di famiglia, a Riccardina di Budrio, in provincia di Bologna. Adesso per l'assassinio c'è un sospettato: si tratta di un ex militare dell'Est Europa, ricercato dalla Procura di Ferrara per alcune rapine commesse con modalità violente nella provincia ferrarese. La rapina e l'omicidio Un colpo di pistola dritto al petto, così non ha avuto scampo Davide Fabbri, il barista di 52 anni assassinato ieri sera dura una rapina nel suo bar. Il killer è entrato nel suo locale e gli ha chiesto - con un forte accento straniero - di dargli dei soldi. L'uomo gli ha puntato contro un fucile da caccia ma il barista, forse per cercare di difendere la moglie e due clienti del locale, ha tentato di prendere l'arma. È partito un colpo e alcuni pallini hanno ferito in modo lieve uno degli avventori. Quando il rapinatore - che aveva un cappello e indossava una tuta da caccia - ha capito che il 52enne stava per avere la meglio, ha tirato fuori una pistola e lo ha freddato. Appena il tempo di raccogliere da terra il fucile, e si è dato alla fuga. I carabinieri non escludono che all'esterno del bar, l'unico negozio della piccola frazione nel bel mezzo alla campagna emiliana, ci fosse un complice che lo aspettava. È anche possibile che il malvivente avesse lasciato fuori una moto o una bicicletta, con cui poi si è allontanato. La fiaccolata Nel frattempo, stasera i concittadini di Davide Fabbri lo ricorderanno con una "fiaccolata contro la violenza". "Reagire, reagire subito - si legge in un post sulla pagina Facebook del Comune di Budrio - Vogliamo vivere senza paura e liberi da ogni tipo di violenza. Budrio vuole essere una comunità sicura per tutti quelli che la abitano. Esprimiamo insieme la nostra vicinanza ai familiari della vittima". L'appuntamento è per le 20.30 in piazza Filopanti, nel centro del paese del Bolognese. La polemica politica Sul fronte politico, la vicenda ha riacceso la polemica sulla legittima difesa. Per il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, che ha invocato al "legittima difesa sempre e comunque", "a Budrio è morta la persona sbagliata". "Se muore un rapinatore non mi dispiace - ha aggiunto - Se fai l'operaio e non il rapinatore non muori così, se la sera stai a casa con i tuoi figli e non vai a rapinare i bar non muori così". La leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, invece, ha espresso "rabbia e dolore per la morte" del barista. "Alle anime belle della sinistra che si scandalizzano quando i cittadini si difendono da soli - ha proseguito - la storia di Davide racconta il destino tragico al quale spesso va incontro chi non riesce a difendersi. Nel nome di Davide e di tutte le altre vittime di questi reati, Fratelli d'Italia continuerà a battersi in ogni sede per chiedere più sicurezza e una legge che sancisca un principio sacrosanto: la difesa è sempre legittima".